FACEBOOK/ L'esperto: l'opzione per i donatori di organi apre altri
problemi di privacy - INT. Andrea Stazi, mercoledì 2 maggio 2012, http://www.ilsussidiario.net
FACEBOOK L'ESPERTO: L'OPZIONE PER
I DONATORI DI ORGANI PORTA ALTRI PROBLEMI DI PRIVACY - Il profilo dell'utente
Facebook aggiunge una nuova opzione. Per il momento già operativa solo negli
Stati Uniti e nel Regno Unito, sarà possibile in breve tempo anche nel nostro
Paese aggiungere un dato relativo alla propria identità. Quello di
"donatore di organi". Il fondatore e proprietario del social network,
Mark Zuckenberg, ha definito l'iniziativa un modo per contribuire a risolvere
il grande problema della donazione degli organi. Un problema sempre molto
pressante dato che secondo certi dati ogni anno morirebbero 7mila persone al
mondo a causa di mancanza di organi da trapiantare. Se alcuni esponenti del
mondo medico stanno esultando alla notizia
("Una giornata storica" quella dell'introduzione dello status
di "donatore di organi" l'ha definita il responsabile dei trapianti
del John Hopkins Hospital negli Stati Uniti), c'è chi si domanda se invece un
argomento così delicato meritava di essere sbandierato ai circa 900 milioni di
iscritti di Facebook. Per il professor Andrea Stazi contattato da
IlSussidiario.net l'iniziativa di Zuckerberg è "da un lato positiva in
quanto può dare un contributo alla discussione sull'informazione di un tema
così importante come il trapianto degli organi". Da un altro punto di
vista però avverte Stazi "esiste tutta una normativa europea e nazionale
che tutela la privacy del donatore e del ricevente. Donare organi è una
decisione forte che incide molto sulla persona che lo fa, e iniziative come
queste invece potrebbero dimostrarsi nocive e anche discriminatorie sul piano
personale e professionale".
Come giudica la decisione di
Facebook di dare la possibilità di identificarsi come donatore di organi?
Credo che da una parte la
finalità, stando alle dichiarazioni rilasciate dai responsabili, possa
risultare positiva nel dare un contributo alla discussione sull'informazione di
un tema così importante. Si sa quante persone sono in attesa di un trapianto in
tutto il mondo.
Ritiene ci sia un altro aspetto?
Sì, perché da un'altra parte è
evidente l'intenzione della piattaforma di superare il confine del social
network per andare a costituire uno strumento di informazioni globalizzata che
consenta di reperire dati sull'individuo su un ambito ben più vasto. A
costituire una sorta di alternativa ai motori di ricerca tradizionali che sono
più mirati e più specifici e che naturalmente sono utili in termini
pubblicitari.
Dunque una mossa anche con scopi
di sfruttamento.
Ultimamente, da quanto si deduce
da Facebook, c'è la tendenza a tendere verso una ingegneria sociale, un social
engineering come si dice in questo campo.
Cioè?
Il tradizionale concetto di
social networking che sta alla base dei social network con il passare del tempo
si sta allargando a un strumento di studio del comportamento individuale delle
persone per avere più informazioni possibili su di loro. Esso può dare
risultati utili, ma è anche uno strumento di uso del comportamento che sappiamo
bene quanto sia utile a livello pubblicitario.
Non c'è il rischio di un attacco
alla privacy della persona, con questa nuova possibilità di arricchire il proprio
profilo su Facebook?
Diciamo che dal punto di vista
strettamente giuridico, il provvedimento più importante che c'è a livello
europeo è una direttiva del 2010, la numero 2010/53/UE, che interviene sul tema
specifico delle norme sulla qualità e la sicurezza degli organi umani con
finalità dei trapianti. In particolare l'articolo 16 rende evidente come la
finalità della funzione dell'informazione su chi ha intenzione di essere
donatore si vada a scontrare con un apparato normativo che è piuttosto restrittivo
e dettagliato in materia.
Ci spieghi meglio.
La direttiva prevede che si è
tenuti a tutelare il diritto alla protezione dei dati personali pienamente ed
efficacemente in tutta l'attività che riguarda la donazione degli organi.
Questo in conformità con le norme europee sulla protezione della privacy. In
particolare che i dati elaborati e forniti dal soggetto siano custoditi in
termini di riservatezza e sicurezza in modo che sembrerebbe invece diverso da
quanto sta facendo Facebook. Che ci sia una tutela dell'identità del donatore e
del ricevente. In sostanza il corpo normativo europeo si muove evidentemente in
un'altra direzione rispetto a Facebook.
Le sembra giusto che si proceda
in questo modo, a livello di normative?
Direi che situazioni così
importanti come la donazione degli organi siano gestite meglio a livello
pubblico, dove tutte le garanzie si possono pienamente rispettare. Non so
quanto sia opportuno per una impresa privata andarsi sostituirsi al ruolo
trascinatore che deve avere il pubblico. Piuttosto bisognerebbe ripensare le
modalità migliori da parte del sistema pubblico per informare su questo tema
nel miglior modo possibile.
Un tale tipo di informazione data
pubblicamente su un social network potrebbe anche avere effetti discriminatori,
non trova? Dividere tra buoni e cattivi, ad esempio.
Sono d'accordo. Potrebbe spingere
all'effetto emulazione che da una parte può dare atto a discriminazioni anche
in ambito professionale. Per questo si sono pensate tante norme a tutela dei dati del ricevente, ma anche del
donatore. Questo perché scegliere di donare organi è una scelta forte che incide sul proprio
generale stato di salute e non solo. Lo stesso nostro codice ha previsto una
autorizzazione molto specifica e restrittiva. Si sostiene cioè che solo i
soggetti abilitati possano usare certi dati e spinge a mantenere anonimi i dati
di donatori e riceventi.
In conclusione?
In conclusione esiste un
principio generale sulla privacy nazionale ed europea che è diverso da questo
pur interessante contributo che propone Facebook. Io credo che questo tipo di
opzione vada valutata dalle autorità sulla privacy a livello europeo e
nazionale. Ritengo anche però che l'importanza di questa novità sia a livello
di contributo operativo come contributo al dibattito sul tema.
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