Non rianimare. L'eutanasia “on demand” del medico, 8 maggio 2012 - Inghilterra,
crescono i contenziosi sul codice “do not resuscitate”, http://www.ilfoglio.it
In Inghilterra si discute di
abusi relativi all’applicazione del codice medico chiamato “Dnr” (“do not
resuscitate”: significa che una persona, nel caso in cui avesse bisogno di rianimazione
cardiaca e respiratoria, chiede di non effettuarla o lo chiede per lei un
medico, dopo essersi consultato con i famigliari più prossimi del paziente).
Una donna, racconta il Guardian, ha scoperto per caso che i medici di base di
Lambeth che hanno in cura suo padre settantasettenne avevano inserito di
propria iniziativa il codice Dnr nelle note cliniche dell’uomo, convinti che
egli non fosse più in grado di prendere decisioni, senza nemmeno consultarsi
con lei, residente a Las Vegas. Con i funzionari che indagano su quello che la
donna ha denunciato come abuso inammissibile, i medici ammettono che poteva
essere fatto di più per mettersi in contatto con lei, e si dicono dispiaciuti
per il modo brutale con cui è venuta a conoscenza del fatto, la scorsa estate,
durante una visita al padre.
L’indicazione Dnr è stata ora
rimossa dalle note cliniche dell’uomo, ma la figlia teme che possa essere
reintrodotta nonostante, racconta lei stessa al Guardian, suo padre dichiari
tuttora di voler “essere rianimato perché dice che la vita è preziosa”. Quello
di Lambeth non è l’unico caso contestato in Gran Bretagna in tema di Dnr, tanto
da far pensare che si stia affermando la tendenza a dare per morti anzitempo
pazienti anziani e con deficit cognitivi, alla faccia delle “buone pratiche”
caldeggiate dalle linee guida del National Health Service. Alla base di tutto,
l’idea eutanasica che una decisione di vita o di morte possa diventare una
sigla consegnata a un fascicolo sanitario.
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