La psichiatra Grossman «l’educazione sessuale non è permissivismo» di Davide
Galati, 22 marzo, 2012, http://www.uccronline.it/
La dottoressa Miriam Grossman,
psichiatra dell’adolescenza e dell’infanzia presso l’Università della
California, ha criticato l’impostazione dell’attuale educazione sessuale perché
incoraggia comportamenti a rischio per la diffusione di malattie tra i giovani.
Questo accade, ha detto a EWTN
News , perché molta dell’attuale educazione sessuale è orientata al
permissivismo sessuale e non alla salute sessuale. Oggi nelle scuole degli
Stati Uniti non si insegnare la gestione della propria sessualità, ma come
permettere qualunque comportamento sessuale.
In tutti gli altri campi della
salute umana non è così, ad esempio, ha proseguito la Grossman, sono moltissimi
i pazienti che non seguono i consigli di dieta dati loro dal medico, ma il
medico presenta sempre un quadro onesto della situazione dicendo loro cosa può
capitare se non dimagriscono o fanno un po’ di moto, invece nel campo della
sessualità ciò non accade, anzi si cerca di permettere al paziente di fare
comunque ciò che desidera. Di recente la dottoressa si è trovata a parlare di
fronte alla commissione delle Nazioni Unite per la condizione delle donne e ha
messo in guardia sul fatto che esse, altamente vulnerabili a ogni malattia
sessualmente trasmettibile, soffrono in modo particolare in una cultura che
esalta la libertà sessuale. Ha poi chiesto che venga fermata la distribuzione di
un opuscolo per i giovani in cui si sostiene la non obbligatorietà ad informare
i propri partner di essere eventualmente affetti da HIV, questo perché, dal
punto di vista della salute pubblica, sarebbe un disastro, senza tener conto
che, in questo modo, un partner sessuale non darebbe il proprio consenso in
maniera del tutto libera, non essendo completamente informato.
Infine, poiché i preservativi non
sono sicuri al 100% nel prevenire la trasmissione di malattie sessuali, invece
di presentare gli incontri sessuali come qualcosa di solamente esaltante e
privo di conseguenze, sarebbe più corretto educare i giovani ad un responsabile
comportamento sessuale, proprio come affermava qualche mese fa il virologo
Carlo Federico Perno. La società dovrebbe comprendere che il sesso non è un
gioco e che le malattie a carattere sessuale sono trasmissibili nel momento in
cui un individuo diventa sessualmente attivo, indipendentemente dall’uso o meno
del preservativo.
Quindi, ha concluso la
psichiatra, l’unica vera soluzione è riservare l’attività sessuale per l’età
adulta e con un unico partner. L’educazione sessuale dovrebbe andare in questa
direzione.
Nessun commento:
Posta un commento