"Un casco che riesce a leggere il pensiero: aiuterà i malati di
Sla" di NATASCIA MARCHI, http://www.lanazione.it/
Siena, 24 marzo 2012 - SPOSTARE
un elicottero indossando un casco capace di leggere i movimenti. E’ «Brain
control», la geniale idea di Liquidweb, start-up senese operante nel settore
dell’Information and communication technologies, con esperienza particolare di
tecnologia mobile. «Dopo un addestramento iniziale — spiega uno degli
sviluppatori, Giorgio Scibilia — il caschetto impara, a seconda della persona
che lo indossa, a riconoscere i segnali necessari per muovere l’oggetto
interessato. Il nostro obiettivo è quello di utilizzarlo per scopi medici, come
per i malati di Sla».
«L’elicottero è semplicemente un
modo per misurare le reali possibilità del progetto — spiega Pasquale Fedele,
fondatore di Liquidweb —. Abbiamo mappato la particolare attività elettrica che
si sviluppa nel cervello, relativa in particolare ai movimenti e usiamo questi
pensieri per controllare un tablet dove gira uno specifico software. In questo
modo è possibile controllare tecnologie mediante il pensiero, dal mandare sms a
controllare la tv. Sono cose basilari, ma per chi è imprigionato nel proprio
corpo, come alcuni malati di Sla per esempio, possono cambiare la vita. Questi
pazienti negli stadi più avanzati non sono neanche in grado di parlare, e
quindi è necessario trovare un modo per aiutarli a comunicare. Quello che viene
fatto nei centri ricerche per i pazienti è costruire dispositivi e ausili che
sfruttino le capacità del paziente, ma essendo queste malattie progressive,
andando invece direttamente a mappare alcuni pensieri, si può standardizzare la
modalità di dialogo tra il paziente e i sistemi che si vuol controllare,
permettendogli così anche agli stadi finali di beneficiarne».
Un progetto brillante che ha
visto anche importanti riconoscimenti, da Italia degli Innovatori a Smau di
Milano, alla ricerca dei finanziamenti necessario per essere sviluppato
ulteriormente. «Se ci trasferissimo all’estero avremmo già i contatti per gli
investitori — continua Pasquale Fedele —, perché difficilmente si investe su
realtà molto distanti. Abbiamo ancora dei compiti da fare a casa, prima di
metterlo sul mercato, ma noi vorremmo farli a a Siena». Forse non sarà un caso
se la stessa genialità e creatività riscontrata negli sviluppatori di
Liquidweb, tutti laureati alla facoltà di ingegneria di Siena, le abbiamo
riscontrate anche in ViDiTrust, spin-off dell’Università senese. L’azienda,
nata nel 2010, propone tecnologie di anticontraffazione sviluppate attraverso
l’impiego di tecniche di elaborazione digitale. L’azienda ha da poco brevettato
il sistema vIDify, progettato per rendere unico e riconoscibile qualsiasi
prodotto stampato, fornendo così uno strumento per la lotta alla
contraffazione. «L’idea ha una certa analogia — spiega Giacomo Cancelli, di
ViDiTrust —, con il marchio univoco che ogni pistola lascia sul bossolo, e per
il quale è possibile associarlo al mezzo da cui è stato sparato. Anche una
stampante lascia sempre un’impronta digitale, presente ma invisibile all’occhio
umano. Noi la analizziamo, e poi generiamo un timbro intelligente che contiene
informazioni specifiche. Il timbro viene quindi applicato al prodotto, che
viene così immesso sul mercato con una sorta di carta d’identità». Grazie a
ViDify se un’etichetta, per esempio, va in stampa nella tipografia autorizzata
allora è autentica, altrimenti saremo di fronte ad un falso. Grazie al sistema
vIDify nessuno è in grado di falsificare il timbro intelligente e l’utente
finale potrà avere la sicurezza di comprare prodotti autentici e di qualità.
«Abbiamo poi sviluppato un applicativo per smartphone — continua Giacomo
Cancelli —, per acquisire il timbro. Un nostro servizio va ad analizzare il
timbro e decide se l’oggetto è autentico o meno. L’applicativo è free, quindi
scaricabile da chiunque, noi vendiamo il brand alle aziende interessate».
Quella dei ricercatori di ViDiTrust diventa quindi una risposta concreta, al
grande problema della pirateria internazione, e perlopiù a «basso costo»,
assicura Giacomo Cancelli, «il sistema, infatti, è facilmente integrabile in
tutti i tipi di processi aziendali perchè non richiede nessuna modifica alla
catena di produzione».
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