Il servizio civile rischia il congedo definitivo - Servizio civile
verso la paralisi (Corbis), http://www.ilsole24ore.com
A quarant'anni dalla legge che ha
istituito l'obiezione di coscienza (la n.772 del 1972) il servizio civile
nazionale rischia di chiudere i battenti per mancanza di fondi. Se non saranno
reintegrate, infatti, le risorse disponibili, che la legge di stabilità 2012
(legge 183/2011) ha ridotto dai 113 milioni all'anno per il 2012, il 2013 e il
2014 a 68,8 milioni per il 2012, 76,3 milioni per il 2013 e 83,8 milioni per il
2014, è a rischio la partenza di volontari per il 2013. Per il momento,
l'Ufficio nazionale per il servizio civile non ha, infatti, pubblicato alcuna
data per il deposito di nuovi progetti, da parte degli oltre 3.500 enti
accreditati, per l'anno prossimo.
I finanziamenti disponibili per
il servizio civile volontario, la possibilità per i giovani da 18 a 28 anni di
dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico, in
Italia o all'estero, con un compenso di 433,80 euro netti al mese, si sono
progressivamente ridotti, negli ultimi anni: dai 238 milioni del 2006, ai 68,8
milioni di quest'anno. Il numero dei volontari avviati al servizio è passato
così dai 45.890 del 2006 ai 14.144 del 2010 (e circa 19mila nel 2011).
È questo il quadro che farà da
sfondo alla tavola rotonda «Quale riforma per il servizio civile nazionale:
proposte a confronto», promossa dal ministro per la cooperazione internazionale
e l'integrazione con delega al servizio civile, Andrea Riccardi, in programma
domani a Roma (ore 15, sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei
ministri, via di Santa Maria in Via, n. 37). Un incontro che metterà a
confronto parlamentari e protagonisti degli enti di terzo settore impegnati da
anni nei progetti di servizio civile. «Speriamo vivamente – incalza Primo Di
Blasio, presidente della Conferenza nazionale degli enti di servizio civile
(Cnesc) – che la tavola rotonda non si risolva in una riflessione su come
riformare la legge 64 del 2001 sul servizio civile volontario, senza trattare
la questione spinosa della carenza dei fondi a disposizione. Oggi riusciamo a
far partire meno di 20mila volontari all'anno a fronte di 60mila richieste, e
siamo costretti a diluire le partenze da gennaio a settembre. Così – continua
Di Blasio – ci sono giovani che hanno già ricevuto l'ok per la partenza a
ottobre 2011, ma cominceranno il servizio solo a luglio di quest'anno. Nove
mesi di attesa, per un giovane, sono un tempo infinito». Il ministro Andrea
Riccardi assicura che si presenterà alla tavola rotonda con un impegno preciso:
«Credo che il servizio civile faccia parte integrante del messaggio di speranza
sul futuro che il governo Monti vuole dare ai giovani. Mi sono impegnato
personalmente a portare questo tema all'ordine del giorno dell'esecutivo,
perchè sia possibile trovare le risorse necessarie». Il ministro accenna poi
all'importanza del servizio civile come esperienza preparatoria al lavoro:
«Sono rimasto colpito – aggiunge Riccardi – dai dati di una ricerca di
Confcooperative in base alla quale il 30% dei giovani che ha fatto il servizio
civile trova un'occupazione nell'ambito dei servizi alla persona».
In effetti, quasi il 60% dei
volontari del servizio civile impegnati in Italia opera nel settore
dell'assistenza. Sull'importanza formativa di questa esperienza mette l'accento
anche Licio Palazzini, presidente della Consulta nazionale per il servizio
civile: «Il decreto legislativo 77 del 2002 prevede già una serie di strumenti
per favorire il collocamento nel mercato del lavoro di quanti hanno svolto il
servizio civile. Nè i Governi, nè le Regioni, però, si sono mai impegnati per
dare attuazione a quelle norme».
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