BIOETICA - Provetta senza regola in Olanda: nasce bimbo «fratello» del
padre di Loretta Bricchi Lee, 28 marzo 2012, http://www.avvenire.it
La donazione di seme in un caso
d’infertilità in Olanda sta suscitando un dibattito etico a livello
internazionale. Al centro della polemica è infatti una coppia sposata di
trentenni che ha deciso si ricorrere alla procreazione assistita
“intrafamiliare”. Poiché il marito non poteva produrre sperma, ha deciso di
fare appello per una donazione al familiare maschio più prossimo. E in
mancanza di un fratello si è rivolto al padre.
La scelta è stata spinta dalla volontà
della coppia di «mantenere al di fuori della famiglia patrimonio genetico
estraneo», ma le sue ripercussioni sono a dir poco discutibili. Il bimbo che
nascerà, dopo che verrà portata a termine la fecondazione in vitro della donna
con lo sperma del suocero, sarà infatti fratello del padre legale e, nel
contempo, figlio e nipote del nonno. Il centro medico universitario di Utrech
ha accettato di far procedere la sconvolgente fecondazione in provetta, e il
caso riportato nella rivista scientifica americana Human reproduction sta
ovviamente creando scalpore.
In mancanza di leggi al riguardo,
la cosiddetta procreazione assistita “intrafamiliare” non è vietata e,
secondo l’Associazione americana per la medicina riproduttiva (Asrm), è «in
generale accettabile dal punto di vista etico», a meno che non si tratti di
casi in cui si rischi l’incesto attraverso la donazione di sperma o ovuli tra
fratello e sorella, o tra cognati. Al di là del consenso delle parti coinvolte,
gli esperti suggeriscono quantomeno un’approfondita analisi psicologica per chi
si accinge a intraprendere tale percorso. Secondo George Annas, capo del
Dipartimento di legislazione sanitaria, bioetica e diritti umani della Scuola
di salute pubblica all’Università di Boston, è però «troppo bizzarro, per il
bene di questo bambino »: a suo parere i ricercatori olandesi hanno agito in
maniera «irresponsabile».
Nessun commento:
Posta un commento