"Cristiada", cercasi ancora distributore di Marco Respinti, 21-03-2012,
http://www.labussolaquotidiana.it/
Per certi versi, la questione
assomiglia a un giallo. Il protagonista è Cristiada, il film sull’epopea dei
cristeros.
Vessata e perseguitata dal
governo massonico e anticlericale del presidente Plutarco Elías Calles
(1877-1945), tra 1926 e 1929 la popolazione cattolica del Messico insorse in
armi al grido di «¡Viva Cristo Rey! » (da cui il nome dei combattenti), e con
il beneplacito della Santa Sede, dando vita a una nuova Vandea contemporanea.
Ebbene, ne è stato fatto un film. Ma, pronto da mesi, già predisposto per il
lancio mondiale con tanto di trailer (emozionante) e sito ufficiale, Cristiada
non si vede. Almeno fino a ieri.
Ieri, infatti, martedì 20 marzo,
questo film scomparso perché ancora manca chi s’incarichi della sua
distribuzione nelle sale cinematografiche è finalmente sbarcato al centro del
mondo. A Roma, anzi praticamente in Vaticano, proiettato non in anteprima ma in
esclusiva mondiale all’istituto Patristico Augustinianum, che sta a due passi -
letteralmente - dal colonnato del Bernini. Posti rigorosamente riservati,
prenotazione obbligatoria, di tutto si è occupato il servizio d’informazione
cattolica H2O. Per molti aspetti, l’operazione assomiglia a un SOS.
«Siamo qui per promuovere la
pellicola, sperando di riuscire presto a distribuirla ovunque come accade per
qualsiasi altro film, bello o brutto che sia…». A La Bussola Quotidiana lo dice
il Pablo José Barroso, il produttore di Cristiada venuto dal Messico apposta per
accompagnare in Italia questa sua perla. «Perché si faccia tanta fatica a
trovare un distributore resta un vero mistero…».
Azzardiamo: forse che il suo
essere così apertamente filocattolico nel denunciare il brutale
anticristianesimo che sta al centro della vicenda risulti troppo imbarazzante?
Barroso manteine l’aplomb e smorza la nostra malizia (forse). «Non lo so,
francamente non lo so», risponde. «Ci siamo rivolti a tutte le major del
settore, seguendo le prassi di rito, non tralasciando alcunché convinti che
l’ottima qualità tecnica della pellicola, la sua storia avvincente e il
richiamo esercitato da un pool di attori di grande fama potesse essere d’aiuto;
e invece, per mesi e mesi, niente, solo ostacoli... Nessuno dei distributori
grandi e piccoli che abbiamo interpellato è di per sé mai entrato nei dettagli
contenutistici del film... ». Però?... «Però ci siamo costantemente sentiti
rispondere che Cristiada è difficile da piazzare sul mercato, è di nicchia,
rischia di essere un flop al botteghino… ». Una pellicola realizzata come un
kolossal di Hollywood - benché di produzione messicana -, diretta dal Premio
Oscar per gli effetti speciali di cult come Le due Torri, del 2002, e Il
ritorno del re, del 2003 (ovvero il secondo e il terzo episodio della trilogia
cinematografica tolkieniana diretta da Peter Jackson) e interpretato da Andy
Garcia [nella foto], Eva Longoria, Peter O’Toole ed Eduardo Verástegui?
Difficile da credere.
«Comunque», prosegue asciutto
Barroso, «non ci siamo arresi, e alla fine qualche risultato importante lo
abbiamo ottenuto. La prima mondiale a Roma prelude all’uscita del film - se
null’altro accadrà nel frattempo - in Messico, curata dalla 20th Century Fox.
Accadrà il 20 aprile. Se andrà bene, Cristiada verrà poi distribuito in tutta
l’America ispanofona. Forte di questa novità, la mia casa di produzione, la Dos
Corazones Productions di Città del Messico, lancerà la pellicola negli Stati
Uniti il 1° giugno. Ancora totalmente scoperta resta invece l’Europa…». Già,
l’Europa… «A dire il vero, la Disney sta forse fiutando l’occasione, abbiamo
ricevuto qualche segnale, ma tutto è ancora prematuro. Stiamo persino pensando
d’iscrivere il film al Festival di Cannes, per cercare di smuovere le acque.
Ecco, lo scriva. Abbiamo bisogno di tutti gli aiuti. Vogliamo offrire al
pubblico una storia che è avvincente come un western dei tempi d’oro e al
contempo profondamente vera, davvero accaduta, basata su fatti realmente
accaduti. E tragici…».
Nessun commento:
Posta un commento