IL CASO - Figli al lavoro se il padre di ammala così nasce il welfare
fatto in casa - Luxottica, Ferrero, Barilla: asili, medici e aiuti allo studio.
L'assistenza sanitaria e le convenzioni con le banche i servizi più richiesti.
Il gruppo di Del Vecchio vara lo job sharing e la banca del tempo di LUCA PAGNI,
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MILANO - Lo chiamano welfare
aziendale. Al posto di più soldi in busta paga, ai dipendenti il datore di
lavoro concede servizi. Come l'asilo nido interno. Oppure versa contributi per
le spese sanitarie o per i corsi di lingue dei figli. E c'è chi è arrivato,
come Barilla, anche a coprire i costi di un'assicurazione in casi di morte o
malattia grave del lavoratore.
Ma ora c'è una novità destinata
ad aprire una nuova stagione nelle relazioni industriali. Perché nessuno, fino
ad ora, si era spinto fin a dove è arrivato il nuovo contratto integrativo di
Luxottica, fresco di firma di proprietà e sindacati. Secondo l'accordo il coniuge
o i figli potranno prendere il posto del familiare/dipendente. Per esempio, in
caso di malattia che possa protrarsi a lungo. Oppure, a sostituirlo potrà
essere il figlio che sta terminando il corso di studi che, in questo modo,
potrà imparare un mestiere. Stesso principio, se il coniuge viene messo in
mobilità o in cassa integrazione: può così reintegrarsi nel mondo del lavoro,
senza perdere i diritti dell'ammortizzatore sociale.
In termini tecnici, si chiama job
sharing, il lavoro condiviso, secondo un termine di recente conio. Ma con
onestà, a Luxottica, 8mila dipendenti sparsi in sei stabilimenti in Italia,
raccontano di non aver inventano nulla, ma di essersi ispirati ad Adriano
Olivetti. E a quella stagione a metà degli anni '60 in cui si cercò di far
passare l'idea che la fabbrica non fosse solo
il luogo di sfruttamento:
"Ci siamo ispirati al suo insegnamento - sostengono Nicola Pelà e
Piergiorgio Angeli, a capo delle relazioni industriali del gruppo di Leonardo
Del Vecchio - quando arrivò a proporre un modello di azienda dell'impresa che
puntasse sull'idea di comunità e di responsabilità sociale dell'impresa".
Ecco spiegata l'altra innovazione
del contratto integrativo Luxottica. La banca ore destinata alla
paternità/maternità: dal momento in cui il lavoratori lo annuncia all'azienda,
ha tre anni di tempo per accumulare parte degli straordinari e dei giorni di
permesso e ferie per usufruirne dopo la nascita del figlio. Il meccanismo della
banca può funzionare anche per chi mette da parte ore per la preparazione di
esami universitari.
Una modalità che si sta sempre
più diffondendo nelle aziende e nelle fabbriche italiane. Anche se - va detto -
il fenomeno riguarda, nella stragrande maggioranza dei casi, i grandi gruppi.
Molto meno le piccole e medie imprese (che però costituiscono il 90% del
tessuto aziendale italiano). L'elenco dei casi più eclatanti riguarda così nomi
come Ferrero (contributi per spese pediatriche e soggiorni estivi per i figli),
Tetra Pack (spese per l'istruzione e attività socio-culturali del dipendente e
della sua famiglia) Kraft (sostegno alle famiglie con figli) o ancora Barilla
(cassa malattia gestita assieme al sindacato).
In ogni caso, secondo una recente
indagine gli strumenti più diffusi riguardano, al momento, l'assistenza
sanitaria (nel 24% dei casi), le convenzioni con banche e check up medici
(16%), corsi di formazione e convenzioni con agenzie di viaggi (10%). Sono,
invece, meno rilevanti i servizi alla famiglia come borse di studio, sportelli
di assistenza sociale e carrelli di spesa gratuiti. Ma, con il perdurare della
crisi e l'impossibilità di aumentare gli stipendi, c'è da scommettere che d'ora
in poi non sarà più così.
(18 ottobre 2011) © RIPRODUZIONE
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