Il filosofo Antiseri: «il concetto di laicità lo dobbiamo al
cristianesimo», 1 dicembre, 2011, http://www.uccronline.it/
Il filosofo italiano Dario
Antiseri, già docente presso l’Università “La Sapienza” di Roma, l’Università
di Siena, l’Università di Padova e recentemente insignito (assieme a Giovanni
Reale), di una laurea honoris causa presso l’Università Statale di Mosca, è
intervenuto come relatore all’incontro “Il Cattolicesimo liberale nell’epoca
del Risorgimento” svoltosi presso la Pontificia Università Lateranense.
Antiseri, definito uno «tra i più
solidi filosofi del nostro tempo», ha dichiarato che «senza il cristianesimo
questa Europa non sarebbe esistita. La Grecia ha dato all’Europa l’idea di
razionalità ma non ha passato i suoi dei. Invece il cristianesimo ha passato
l’idea che un conto è Dio e un altro è lo stato e le sue istituzioni.
Quest’ultimo non deve essere adorato, ma semmai dal cristianesimo è venuto il
dovere di “giudicare” lo stato e il suo rispetto della libertà e della dignità
di ogni essere umano».
I cristiani, al contrario di
tutti coloro che li hanno preceduti, «condividevano una idea di persona libera
e responsabile, assegnando allo stato il compito di servire le necessità
collettive”. Il “governo cristiano” ipotizzato da alcuni di loro consisteva nel
decentrare con l’arte del “lasciar fare”, il contrario dello stato
centralizzato che invece vuole “fare tutto», ha aggiunto.
Ho poi concluso con un vasto
riferimento al ruolo dei cattolici nell’attualità. Sulla questione laicità era
già intervenuto qualche mese fa dalle colonne de Il Corriere della Sera (cfr.
Ultimissima 26/5/11) dicendo: «Laico è, dunque, il cittadino della società
aperta — un cittadino che, come dice Popper, “riconosce che gran parte dei
nostri scopi e fini occidentali, come l’umanitarismo, la libertà,
l’uguaglianza, li dobbiamo all’influsso del cristianesimo“, e che, diversamente
dal laicista fondamentalista, sa che “il vero liberalismo non ha niente contro
la religione“». Laico, cioè cristiano.
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