BIOTECNOLOGIE/ Il biocarburante che nasce
piegando le molecole di Alessia Losa, giovedì 12 gennaio 2012, http://www.ilsussidiario.net
Attualmente i modelli e gli
strumenti di simulazione, disponibili per progettare in modo funzionale
complessi dispositivi biologici sintetici volti poi all’applicazione, sono
molto limitati. In un recente articolo pubblicato su Science (“Model-Driven
Engineering of RNA Devices to Quantitatively Program Gene Expression”) è stato
proposto un innovativo approccio di progettazione e di guida, che utilizza
modelli meccanici e cinetici per simulare il ripiegamento della struttura del
RNA (folding), fondamentale nello studio della regolazione dell’espressione
genica. Tale metodica, assistita dall’utilizzo del computer che facilita la
progettazione di molecole di RNA, è stata creata al Joint BioEnergy Institute
(Jbei) di San Francisco, unità appartenente al Dipartimento dell’Energia degli
Stati Uniti (Doe). L’interesse del Jbei è principalmente focalizzato sullo
sviluppo di biocarburanti avanzati.
Nei diversi livelli biologici,
DNA, RNA e proteine, non bisogna tralasciare le interazioni: tra i geni, le
proteine e le cellule vi è un’elevata complessità funzionale. L’utilizzo di
simulazioni in vitro e in silicio potrà facilitare la comprensione della
funzionalità in vivo dei processi metabolici atti alla produzione di nuove
sostanze, importanti in diversi settori: terapeutico, farmaceutico ed
energetico, quest’ultimo rivolti alla produzione di biocarburanti e di nuovi
materiali.
In questi anni l’interesse è
stato rivolto allo studio di forme ripiegate di RNA, note come aptameri,
ribozimi e aptazimi. Più precisamente gli aptameri sono acidi nucleici a
singolo filamento, lunghi 30-70 nucleotidi, caratterizzati da una specifica
struttura tridimensionale che si lega direttamente alla proteina bersaglio;
mentre i ribozimi, detti enzimi acidi ribonucleici, sono molecole di RNA con
una struttura terziaria ben definita in grado di catalizzare una reazione
chimica. I ribozimi, inoltre, contengono nella loro sequenza un sito attivo
tipico del RNA ribosomiale e sono in grado di scindere i legami fosfodiesterici
della propria sequenza o di altri RNA.
Nelle cellule è ben noto che i
diversi RNA elaborano le informazioni contenute nel DNA e regolano
l’espressione genica a livello della trascrizione, traduzione e degradazione.
Così aptameri, ribozimi e aptazimi sintetici assemblati in modo statico o
dinamico come regolatori di risposta possono controllare l’espressione dei geni
in cellule di batteri, lieviti e mammiferi. Utilizzando i modelli e le
simulazioni sviluppate al Jbei, quindi, si è potuto creare e si creeranno
sistemi di controllo complessi basati su RNA, in grado di regolare un grande
numero di geni con la finalità di ottenere prodotti desiderati.
Un’area in cui può essere
applicato il tutto è quella implicata nella produzione di biocarburanti
avanzati. Attualmente i biocarburanti (bioetanolo, biodiesel) sono prodotti
dalla biomassa di piante di interesse agro-alimentare come il grano e il mais.
La necessità è di avere grandi aree in cui coltivare piante destinate non solo
all’alimentazione, ma alla raccolta di biomassa (foglie, fusti, granella)
destinata alla produzione di biocarburante. Come è riportato dalla rivista PNAS
del 13 dicembre 2011, le prospettive sono quelle di ingegnerizzare un batterio
modello, Escherichia coli, in modo da generare nuovi ceppi capaci di
bio-sintetizzare una vasta gamma di molecole chimiche come idrogeno, alcoli,
acidi grassi e terpeni.
Una significativa sfida è quella
di ottenere ceppi batterici di E. coli capaci di sintetizzare grandi quantità
di un particolare enzima, la glicoside idrolasi (GH), in grado di convertire la
lignocellulosa in zuccheri fermentabili. Diventa perciò possibile la
manipolazione di microrganismi che porta all’ottenimento di nuovi ceppi di E.
coli capaci sia di aumentare la digeribilità degli zuccheri complessi
(cellulosa, emicellulosa, lignina), presenti nelle pareti cellulari dei tessuti
delle piante, sia di produrre idrocarburi con proprietà simili ai combustibili
derivati dal petrolio. Ciò ridurrà sicuramente i costi per la produzione di
biocarburanti avanzati derivati da biomasse vegetali non incluse nella catena
alimentare.
Infine, gli scienziati stanno
applicando la progettazione e la modellizzazione del complesso ripiegamento
della sequenza di RNA in un altro ambito per incrementare la sicurezza e
l’efficacia delle terapie mediche di patologie tra cui il diabete e il
Parkinson.
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