Quel Bambino affetto da Nanismo prima abbandonato e poi adottato (Isabella Bossi Fedrigotti) - Da Il Corriere Della Sera del 11/01/2012.
Sarà dato in adozione il bambino
nato la settimana scorsa in un ospedale romano che la mamma ha rifiutato in
quanto affetto da nanismo. La vera notizia, da segnalare e sottolineare, è la
prima, il fatto, cioè, che un piccolo con una non leggera disabilità fisica
trova comunque chi lo voglia per dargli famiglia e amore, per crescerlo,
curarlo e insegnargli a vivere. Il miracolo — perché tale inevitabilmente
sembra — si ripete e si ripeterà anche per il minuscolo neonato di Roma cui la
vita si prospetta assai più difficile che per la maggioranza dei suoi coetanei.
Non è invece una notizia — e
quindi un poco a torto viene segnalata ed enfatizzata — la seconda, il fatto
cioè che la mamma abbia voluto abbandonare il figlioletto in ospedale, restando
anonima. Non è notizia non soltanto perché la legge lo prevede, ma anche perché
succede assai raramente, forse troppo raramente pensando ai neonati che
finiscono nei cassonetti e, insieme, agli innumerevoli aspiranti genitori
costretti ad andare all’estero per trovare un bambino piccolo da adottare.
Invece, ogni volta che accade,
sembra di leggere tra le righe delle cronache un certo rimprovero nei confronti
della mamma «sciagurata», colpevole di aver fatto una scelta che la legge le
consente ma che la società continua a rifiutare. Né importa che l’abbia fatto
perché, chissà, giovanissima, senza soldi, senza casa e senza affetti, magari
straniera, magari violentata. Ma anche l’avesse fatto soltanto perché troppo
spaventata dall’idea di allevare un figlio disabile, consapevole di non essere
abbastanza forte per la lunga battaglia che le si prospetta, non merita forse,
anche lei, sia pure non povera, non straniera, non giovanissima, rispetto e
comprensione? O almeno discrezione?
Il vago tono di rimprovero
assieme alla curiosità che sempre si risveglia intorno alla misteriosa
«snaturata madre» non può che favorire la tragica opzione cassonetto, fosso tra
i campi o bordo dell’autostrada. La notizia andrebbe, insomma, riscritta in
altro modo, in chiave positiva probabilmente, perché l’arrivo di un nuovo
bambino da adottare non è forse una buona notizia per i tanti aspiranti
genitori in lista d’attesa?
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