Esteri - STRAGE IN NIGERIA/ Mario Mauro: cristiani in via di
estinzione, vi spiego perché di Mario Mauro, venerdì 27 gennaio 2012, http://www.ilsussidiario.net
Più di 600 cristiani morti in
poco più di 12 mesi. Questo il terrificante bilancio dell’atroce violenza messa
in atto in Nigeria dal gruppo estremista islamico Boko Haram. Per la verità
sono ormai molti anni che questa setta continua a far parlare di sé, per la
ferocia delle proprie azioni, ma anche per la sfacciataggine con la quale tiene
sotto scacco il governo nigeriano, che non trova le contromisure adeguate per
arginare politicamente,e militarmente, questo autentico esercito della morte.
Negli ultimi mesi c’è chi ha
parlato con insistenza di un fortissimo rischio di guerra civile: per quasi
dieci anni, in molte città e villaggi della Nigeria, per lo più negli Stati di
Plateau e Kaduna, hanno avuto luogo gravi violenze e scontri interetnici di
massa tra musulmani e gruppi cristiani. Violenze che hanno determinato migliaia
di morti durante i gravi scontri causati dall’applicazione della sharia nello
stato di Kaduna: scontri a Jos nel 2001 che hanno causato 1000 morti e la
distruzione di centinaia di luoghi di culto. Altre tragiche violenze di massa
avvenute nel novembre 2002 (oltre 200 morti nello stato di Kaduna), nel maggio
2004 (centinaia di morti a Yelma, Nigeria centrale, e 500-600 morti a Kano, nel
nord del Paese), nel novembre 2008 (700 morti a Jos), nel luglio 2009 (700
morti negli stati islamici della Nigeria settentrionale) e nel dicembre 2009
(70 morti). E così fino ai giorni nostri.
È molto difficile, in uno
scenario del genere, continuare a esorcizzare a parole lo spettro di una guerra
civile, che non solo è in atto da molti anni, ma si sta trasformando
ultimamente in un vero e proprio conflitto interreligioso. Gli aspetti
religiosi del duraturo conflitto tra musulmani e cristiani sono il risultato
più evidente dei conflitti etnici, sociali ed economici, che contribuiscono al
deterioramento della situazione generale di molti milioni di nigeriani e hanno
già provocato l’escalation di violenza che abbiamo appena raccontato. Il
particolare non trascurabile è che questa guerra di religione è combattuta
soltanto dai fondamentalisti islamici, che stanno sterminando i cristiani senza
trovare opposizione alcuna.
La situazione delle relazioni
etniche e religiose tra i diversi gruppi è andata peggiorando negli ultimi
dieci anni proprio a causa della penetrazione in Nigeria dell’islamismo
radicale, ispirato ad Al-Qaeda e dell’adozione, da parte degli stati del nord
(12 su 36), delle leggi della Sharia come legge dello Stato. Boko Haram ha
intensificato le violenze nell’ultimo anno, in particolare dall’aprile del
2011, quando alla presidenza del più popoloso Paese africano è stato eletto il
cristiano Goodluck Jonathan. L’elezione di Jonathan ha rappresentato una svolta
nella storia del Paese: di fatto sono stati capovolti gli equilibri che fino ad
allora avevano visto le élite settentrionali bilanciare efficacemente la
maggiore ricchezza delle regioni del sud.
In questo contesto, il fattore
religioso che vede la Nigeria divisa tra il nord musulmano e il sud cristiano
si inserisce nella fortissima competizione per il potere e per la spartizione
delle risorse su base etnico-regionale: come spesso avviene in diverse parti
del mondo, anche in Nigeria si utilizzano motivazioni di carattere religioso
per soddisfare la propria sete di potere. Quindi, per quanto i Boko Haram siano
fondamentalisti islamici (il nome in lingua hausa significa “l’educazione
occidentale è peccato”), le ragioni dell’accresciuta attività del movimento
vanno rintracciate anche nei rapporti che i suoi componenti avrebbero stretto
con politici locali e membri delle forze di sicurezza appartenenti alle etnie
del nord, interessati alla radicalizzazione della violenza al fine di rendere
lo Stato ingovernabile.
Il Governo sta dimostrando di non
avere assolutamente la forza di contrastare l’ascesa dei talebani africani, per
questo, senza un pesante intervento della Comunità internazionale, la comunità
cristiana è destinata a scomparire in pochissimo tempo.
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