LA DIFESA DELLA VITA È IL NUOVO NOME DELLA PACE - In Ungheria una
manifestazione per chiedere il diritto alla nascita da parte dei concepiti di
Antonio Gaspari
ZI12010911 - 09/01/2012
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ROMA, lunedì, 9 gennaio 2012
(ZENIT.org) - Il 28 dicembre 2011, ricorrenza dei santi Innocenti martiri,
oltre 1000 difensori della vita umana – tra cui un bambino di un anno
sopravvissuto all’aborto, il neochuirurgo András Csókay neurochirurgo,
monsignor Andreas Laun Vescovo di Salisburgo (Austria), monsignor Ioan Chisarau
Vescovo greco-cattolico di Temesvár (Romania), insieme alle delegazioni di
movimenti pro life della Slovacchia, della Polonia, della Gran Bretagna e della
Svezia si sono presentati davanti alla sede del presidente ungherese, per
manifestare il proprio sostegno alla vita nascente.
A nome dei presenti Imre Téglásy,
fondatore e presidente di Alfa, un movimento per la vita magiaro, coerentemente
con quanto affermato dalla Nuova Costituzione Ungherese entrata in vigore dal
primo gennaio 2012, ha chiesto una moratoria sugli aborti ed una difesa di
tutti i bambini e le bambine concepite.
La lettera consegnata al
Presidente della Reppublica Ungherese e a Sua moglie, inizia e finisce con una
esortazione: "Sia pace al Mondo! Pace a noi stessi – pace ai bambini
concepiti! Sia pace nel grembo!".
Si fa riferimento alla Nuova
Costituzione che all’articolo 25 afferma: "La dignitá umana é inviolabile.
Ogni essere umano ha diritto alla vita ed alla dignitá umana, la vita del
concepito deve essere protetta fin dal concepimento".
Dopodichè la lettera sostiene che
è possibile "coprire il passato in pace, facendo nascere un futuro di
vita", e continua spiegando che la legge della natura "stimola tutti
a riprodursi e a difendere la vita nascente".
Ma la legge basilare che regola
la vita civile è quella dell’amore, della cura degli altri esseri umani. A
questo proposito si ricorda le parole di Antigone che disse "sono sulla
terra per amare e non per odiare".
Ed è su questa legge fondamentale
che si basa il giuramento d’Ippocrate che in un passaggio recita "Non
somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò
un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo".
Facendo riferimeno al Giuramento
di Ippocrate i manifestanti pro life chiedono di proclamare diverse giornate in
cui non si pratica l’interruzione volonatria di gravidanza.
Complimentandosi per la Nuova
Costituzione Ungherese che difende la vita, i manifestanti concludono chiedendo
al Presidente e a sua moglie di estendere la politica a favore dei nascituri a
tutta l’Europa, al fine di realizzare un nuovo risorgimento.
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