La Bussola Quotidiana quotidiano cattolico di opinione online - L'EDITORIALE
- La UE ha un problema di radici, di Riccardo Cascioli, 27-01-2012, http://www.labussolaquotidiana.it
Nell’approvare la mozione unica
sull’Europa, il 25 gennaio il Senato ha votato sì all’emendamento proposto dal
leghista Calderoli che inserisce un richiamo esplicito alle radici
giudaico-cristiane. A sostegno dell’emendamento Lega, Pdl e Terzo polo, contrari
Pd e Italia dei Valori. Si tratta di un fatto politicamente rilevante sia per
la proposta in sé sia per la maggioranza parlamentare che l’ha sostenuta. Ma
quello su cui vorremmo soffermarci è invece l’intervento su questo tema svolto
dal premier Mario Monti durante il dibattito.
Il presidente del Consiglio in
realtà si è mostrato più preoccupato del potenziale effetto divisivo in
Parlamento che poteva avere l’emendamento di Calderoli che non della giustezza
o meno del contenuto, sul quale ha detto di non voler prendere posizione. Poi
però ha detto: «Che ci sia o che non ci sia un esplicito riconoscimento a certe
radici culturali nella costruzione europea (e ciascuno di noi, me compreso, può
avere una preferenza affinché vi sia), è importante vedere che, nel modo in cui
è costruita, nel modo in cui le scelte politiche sono avvenute nel corso dei
decenni, in grande misura la costruzione europea, l’Unione europea incarna
valori etici che molto più spesso sono stati assenti nelle politiche degli
Stati nazionali». E a titolo di esempio Monti ha citato: i princìpi di
giustizia distributiva, la parità di trattamento fra Stati grandi e piccoli,
l’equità intergenerazionale, la disciplina delle politiche di bilancio.
Registriamo con soddisfazione che
anche Monti preferirebbe che nei Trattati costitutivi dell’Unione Europea ci
fosse il riferimento alle radici cristiane – anche se ha avuto timore di
nominarle – però il resto del discorso lascia alquanto perplessi. Perché
sostanzialmente pare dire: fa niente se non si parla esplicitamente di radici
cristiane, perché comunque queste sono presenti nei valori etici su cui la Ue
si fonda. Tali valori, come si può notare, sono essenzialmente legati
all’economia.
Le cose sono due: o il presidente
Monti crede che il patrimonio cristiano si riduca ad alcuni valori etici
condivisi oppure che le radici cristiane siano un eventuale abbellimento di un’architettura comunque già
compiuta in sé.
Ma in un caso e nell’altro, Monti
si sbaglia. Perché fare riferimento alle radici cristiane è sì il
riconoscimento di una innegabile storia della nostra civiltà, ma soprattutto
significa porre quel patrimonio culturale a fondamento della futura casa
europea. E il fondamento non sta tanto in quei princìpi citati da Monti quanto
nella massima valorizzazione della dignità della persona, della sua sacralità e
della sua inviolabilità, in quanto “immagine e somiglianza di Dio”. Ecco allora che quel fondamento si concretizza nella garanzia
della libertà religiosa, nella difesa della sacralità e indisponibilità della
vita, nella promozione della famiglia naturale (fondata sul matrimonio tra uomo
e donna), nella garanzia della libertà di educazione.
Come si può comprendere non si
tratta di problemi accessorii o di optional la cui presenza non cambia comunque
la sostanza ; è invece il nodo su cui si gioca il futuro dell’Europa.
La Giornata della Memoria che
oggi viene celebrata dovrebbe ricordarci che cos’è uno Stato o un’Europa che
nega le sue radici cristiane, anzi le odia. E purtroppo l’Unione Europea pare
essersi messa sulla stessa strada. Quando il premier Monti esprime
soddisfazione per i valori etici incarnati dalla Ue, dovrebbe pensare bene a
cosa sta succedendo all’Ungheria, finita nel mirino di Bruxelles e oggetto di
una campagna denigratoria proprio per aver approvato una Costituzione che
riconosce le radici cristiane del paese, difende la vita fin dal concepimento e
la specificità della famiglia naturale. In nome di non meglio precisati valori
europei tutti i grandi poteri sono schierati minacciosi contro un piccolo paese
che chiede solo di entrare nell’Unione Europea restando se stesso.
Con buona pace di Monti il futuro
dell’Europa dipende molto più dall’esito di questo braccio di ferro che non dai
pareggi di bilancio.
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