I RISCHI DI DISCRIMINAZIONE - Il genoma low cost. Ma ne vale la pena? -
Dati personali: impedire che altri possano conoscerli, Edoardo Boncinelli, http://www.corriere.it
MILANO - Sembra ieri che è
arrivata la notizia che era stata determinata l’intera sequenza del Dna del
genoma umano. Si profila adesso la possibilità di determinare la sequenza del
Dna di tutti noi, individuo per individuo, a un prezzo abbordabile. Era chiaro
che ci si sarebbe arrivati presto, ma ciò non significa che questa non sia una
grande notizia, entusiasmante in sé e che potrebbe rivelarsi quasi miracolosa
in futuro.Naturalmente se lo strumento e i relativi risultati risiedono in
buone mani, mentre un suo uso improprio potrebbe avere un effetto a dir poco
destabilizzante.
I PRO - I pro sono tutti di
natura scientifica: incredibile aumento della conoscenza, per studi di natura
statistica e per lo sviluppo di una medicina centrata sul paziente, possibilità
di conoscere il ruolo di tutte le sequenze del Dna, anche quelle che per ora
non ci dicono niente e che tutto lascia pensare che siano le più interessanti,
elaborazione di test rapidissimi per alcune diagnosi molecolari, determinazione
del Dna di una singola persona al di là di ogni ragionevole e irragionevole
dubbio. Si apre insomma una nuova era, nella quale potremo sapere veramente
tutto del Dna persona per persona. Solo così si potranno chiarire i segreti più
riposti della macchina dei geni e della sua relazione con le circostanze della
nostra vita.
I CONTRO - I contro sono legati,
ovviamente, alle debolezze della natura umana. In presenza o in assenza di mala
fede. Anche in assenza di mala fede infatti, un uso scriteriato di tale
strumento potrebbe essere deleterio. Ho già chiarito tante volte che strumenti
del genere vanno utilizzati con giudizio. La loro interpretazione è infatti
tutt’altro che automatica, e richiede la consulenza di un esperto. Come e più
di ogni altra analisi clinica, non può essere lasciata all’interpretazione di
un profano, perché può facilmente dare origine tanto a falsi negativi quanto a
falsi positivi. Da una parte, qualche indicazione utile può infatti essere
trascurata, mentre dall’altra, si rischia di far preoccupare inutilmente un
individuo e tutta la sua famiglia. Non esiste al momento la figura
professionale dell’esperto in questione, vale a dire del consulente genetico, e
anche se ci fosse, è dubbio che questa categoria potrebbe tenere dietro a un
presumibile grande, grandissimo numero di richieste. Esistono poi i pericoli
che derivano da un uso «malevolo» e interessato delle informazioni derivanti da
tali test. Compagnie assicurative, datori di lavoro e gestori di vari tipi di
attività, ora anche difficili da individuare, potrebbero trarre vantaggio da
tali conoscenze e generare così un pericoloso clima di discriminazione. Della
qual cosa non si sente francamente proprio il bisogno. Il rimedio in verità non
è difficile da scovare: solo l’interessato deve conoscere i propri dati e
decidere le persone con le quali vuole condividere tale conoscenza. Salutiamo
quindi con favore la nuova notizia scientifica e prepariamoci a diventare...
adulti. Ché di notizie del genere ne vedremo ancora molte.
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