Se un Ragazzo non vedente Smaschera la Cecità tecnologica del Sito
Istat di Alessandro Cannavò - Corriere della Sera, 01 Febbraio 2012
Ci voleva un ragazzo non vedente
di 17 anni, Vincenzo Rubano, dell'Istituto tecnico «Costa» di Lecce, per
smascherare la «cecità» dell'Istat sul mondo della disabilità. «Smanettone»
(come gran parte dei suoi coetanei) con il web, Rubano è diventato da un anno a
questa parte un paladino contro l'inaccessibilità di molti siti per le persone
disabili. E raccoglie segnalazioni e denunce su www.titengodocchio.it.
La realtà beffarda è che nella
lista nera (o come la chiama lui, la blind list, la lista cieca) è finito anche
il servizio del Censimento online dell'Istat, risultato territorio proibito ai
non vedenti.
L'Istituto di statistica prevede
l'accessibilità in altre parti del suo sito ma proprio in quella che è servita
in questi mesi per aggiornare l'identikit della nazione non ha previsto
l'utilizzo di un software che permettesse il «dialogo» con un lettore a sintesi
vocale: strumento indispensabile, appunto, per i non vedenti. Alcuni esperti
del settore, denuncia Rubano, hanno segnalato il problema. Ma nulla nel
frattempo è cambiato.
Superata (fortunatamente) la fase
del compatimento o del pietismo, la questione della disabilità in Italia si può
riassumere proprio in questo infortunio da parte di una realtà che per
definizione deve applicare tutte le norme della accessibilità.
In Italia i disabili sono circa
2,8 milioni, il 4,8% della popolazione (la cifra contempla le persone dai 6
anni di età in su). Non è certo una cifra irrilevante. Per questo popolo la
vita quotidiana è costellata da ostacoli di ogni genere (uno per tutti, la
difficoltà di muoversi sui marciapiedi delle nostre città assediati dalle auto)
che di fatto si trasformano in discriminazioni, ne ledono la dignità e privano
il Paese di grandi potenzialità. Eppure oggi, grazie anche alla tecnologia,
tutto potrebbe essere più facile per stabilire, al di là di principi nobili e
di leggi dettagliate, una sostanziale parità di trattamento.
Che cosa manca allora perché
questo avvenga? Una vera svolta culturale che contrasti le insensibilità o
quanto meno eviti «distrazioni» come quella dell'Istat. Il ragazzo di Lecce
dimostra che questo popolo non ci sta più a essere «invisibile». Anche la sua
denuncia servirà a farci crescere, tutti.
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