lunedì 5 marzo 2012


IDEE & OPINIONI - quando è Google e non il Medico a Rivelarci se la Malattia è grave - Ripamonti Luigi, (4 marzo 2012) - Corriere della Sera, http://archiviostorico.corriere.it/

Dominic Stacey junior, un bambino inglese di otto anni, ha saputo da Internet di dover morire presto. Gli è bastato digitare su un motore di ricerca «gambe stanche», sensazione che lo affliggeva spesso, per scoprire di essere affetto da una rara malattia degenerativa. La diagnosi online, come ha raccontato il quotidiano inglese Daily Mail , ha cambiato, e non in meglio, la vita di Dominic e della sua famiglia. Il caso colpisce perché coinvolge un bambino, ma si replica migliaia di volte ogni giorno, specie per malati di tumore o altre patologie gravi. Una volta (pochissimo tempo fa, in realtà) in casi come questi la verità poteva essere distillata dal medico alle dosi ritenute opportune a seconda del profilo psicologico del paziente o in considerazione di altre valutazioni. Internet ha cancellato questo filtro. Google non sa se chi cerca vuole davvero sentirsi dire tutto. Un medico oltre a saper parlare, almeno in teoria, dovrebbe saper ascoltare, per capire quanto il paziente è pronto a «ricevere» in quel momento, dal momento che ognuno, di fronte a malattia o dolore, reagisce in modo diverso. Sul New England Journal of Medicine , la più prestigiosa rivista medica del mondo, specialisti dell' università di Rochester (Usa) hanno scritto che esistono condizioni nelle quali il paziente non deve essere informato in maniera completa e dettagliata su diagnosi, prognosi e trattamento. E tra queste condizioni c' è quella in cui, più o meno direttamente, il paziente fa capire di non voler conoscere la prognosi della propria patologia, cioè ciò che lo aspetta. In particolare, il dettaglio più difficile da affrontare è il tempo che resta da vivere. Chi è colpito da una malattia a prognosi infausta spesso si aggrappa a qualche motivo di ottimismo. E lasciare questa possibilità fa parte della terapia che il medico può decidere di adottare. Ma a Google questo non interessa.


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