sabato 17 marzo 2012


Carte truccate sulla legge 40 di Assuntina Morresi, Avvenire del 15 marzo 2012,

Per certa stampa la leggenda nera sulla legge 40 continua: è una legge «cattolica» e quindi «antiscientifica» che fa nascere bambini solo grazie all'intervento della Corte Costituzionale. Per molto tempo si è detto addirittura che dopo la legge 40 erano diminuiti i nati da provetta. Un uso a dir poco furbesco dei numeri. Vediamo perché.

Fermo restando che la 40 non è una norma "cattolica" - se lo fosse, vieterebbe ovviamente ogni tipo di fecondazione in vitro - ricordiamo che prima della legge non c'erano dati istituzionali completi e pubblici sulla Procreazione medicalmente assistita (Pma) in Italia, perché il Registro che li raccoglie è stato istituito proprio da quella norma. Numeri relativi al periodo precedente sono ad esempio nel rapporto Istisan per l'attività Pma nel 2003, forniti volontariamente solo dal 58% dei centri. Chiunque abbia paragonato in uno stesso grafico i numeri della Pma prima e dopo la legge, utilizzando dati fortemente imprecisi e incongrui, per «dimostrare» il calo delle nascite l'ha fatto in malafede, oltre a essersi prestato a un'operazione antiscientifica che qualunque professore delle scuole medie boccerebbe.

Dopo l'applicazione della legge, come si può vedere dai dati ufficiali, i bambini nati con tecniche di fecondazione in vitro sono sempre aumentati. Escludendo le inseminazioni (cioè senza embrioni creati in laboratorio), i nati sono stati 3385 nel 2005 (sottostimati, perché quasi la metà delle donne in gravidanza quell'anno non ha comunicato l'eventuale parto), e aumentati a 7492 nel 2008. Nel 2009, quando la sentenza della Corte è entrata in vigore (1° aprile), i nati furono 8043. Le gravidanze sono sempre aumentate anche in percentuale. I parti trigemini, nell'ultima relazione al Parlamento, erano il 2, 4%: una media fra centri che ne non ne avevano alcuno e centri che ne dichiaravano fino al 18, 8%. Quindi i trigemini non dipendevano dalla legge in sé ma da come veniva applicata: alcuni centri la applicavano bene, con risultati al di sotto della media europea, altri male, superandola inaccettabilmente.

Ancora non sono pubblici i dati ufficiali relativi al 2010, e quindi non sappiamo come sia stato valutato il «boom» di bambini in provetta annunciato dai giornali. Per parlare di «effetto sentenza» dovremmo registrare un aumento di nati sensibilmente maggiore rispetto a quello già registrato gli anni scorsi, e soprattutto dovremmo correlarlo con un altro dato: gli embrioni formati e crioconservati, non trasferiti. Prima della sentenza, infatti, se ne congelavano in media fra i 700 e gli 800 (763 nel 2008). Nei primi sei mesi di applicazione della sentenza il numero è aumentato di dieci volte (7337 nel 2009), mentre l'aumento dei bambini nati è paragonabile a quello degli anni precedenti. I dati ufficiali ci diranno se gli embrioni crioconservati nel primo anno completo di applicazione della sentenza sono diminuiti, oppure se sono ancora in numero tanto elevato, o se, peggio ancora, sono addirittura aumentati. A questo dato innanzitutto va collegato il numero dei nati da Pma nello stesso periodo, se si vuole fare una riflessione corretta. Si vedrà allora chi c'è da ringraziare, e per cosa.

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