La massa invisibile che
illuminerà i segreti dell’Universo, 05 luglio 2012, http://www.ilgiornale.it
Grazie ai fisici del Cern diretti
da Heuer e Bertolucci e che lavorano nelle collaborazioni Atlas e Cms usando la
formidabile macchina LHC, sappiamo finalmente che esiste la tanto attesa
«Particella di Dio».
Il grande
pubblico però vuole sapere se c'è una novità concettuale in questa scoperta. La
risposta è positiva e straordinariamente interessante. Essa riguarda infatti
l'esistenza delle masse immaginarie nella struttura Logica che abbiamo scoperto
studiando l'Universo Subnucleare nel corso di questi ultimi decenni. La massa
immaginaria si ottiene moltiplicando la massa reale per l'unità immaginaria
come si fa con un numero qualsiasi. Ricordiamo ai lettori che l'unità
immaginaria (il cui simbolo è «i») è quel numero che moltiplicato per se stesso
dà come risultato meno uno.
Ancora oggi molti esponenti della
cultura dominante hanno difficoltà ad accettare l'esistenza della «massa
immaginaria» per descrivere la realtà che ci circonda e di cui siamo fatti. La
prova di questo scetticismo sta nel nome «Particella di Dio» dato al Bosone di
Higgs. Motivo: se è vero quello che propone Higgs, lui diventa Dio, dicevano
gli scettici.
Il mio amico e collega Peter
Higgs - che è stato a Erice fino a domenica per seguire il 50mo Corso della
Scuola di Fisica Subnucleare - tirò fuori l'idea di usare la massa immaginaria
per superare la seguente difficoltà. Quando compriamo un chilo di pane, è fuori
discussione che abbiamo tra le mani la massa reale di quella cosa cui diamo il
nome di pane. Sappiamo anche però che quel chilo di pane è fatto con circa
mezzo chilo di protoni e circa mezzo chilo di neutroni, più qualcosa come
duecentocinquanta milligrammi di elettroni. Anche un chilo d'oro - o di
qualsiasi altra cosa - è fatto con proporzioni quasi identiche di protoni,
neutroni, ed elettroni; tutte particelle dotate di masse reali.
Il problema che Peter Higgs si
decise ad affrontare stava nel fatto che se si mette la massa reale per
descrivere quello che fanno i protoni i neutroni e gli elettroni, i calcoli
saltano in aria, come abbiamo detto su queste colonne il 30 giugno scorso.
Quando si vuole descrivere un
qualsiasi fenomeno, il primo passo è trovare di quel fenomeno quale è la
«densità di energia». Fu il grande Lagrange a scoprire questa formidabile
verità. Ecco perch´ alla densità di energia di dà il nome di Lagrangiana. Peter
Higgs ebbe l'idea di mettere nella Lagrangiana la massa immaginaria e scoprì
che - in questo modo - le cose di cui è fatto il mondo acquistano «massa reale»
senza che i calcoli saltino in aria.
La scoperta del Bosone di Higgs
apre l'orizzonte dell'Universo Subnucleare alla esistenza delle masse
immaginarie di cui c'è tanto bisogno. Ad esempio per avere la rottura spontanea
di una Legge di Simmetria. Noi fisici cerchiamo di capire com'è fatto il mondo
partendo da Leggi di Simmetria che uniscono tanti fenomeni apparentemente
diversi, e poi introducendo le necessarie rotture di queste stesse Leggi di
Simmetria.
La scoperta della Particella di
Dio ci dice che non è poi così folle mettere nella Lagrangiana le masse
immaginarie. Le conseguenze sono tante. Anzitutto l'unificazione delle Forze
Elettromagnetiche e delle Forze di Fermi (dette anche Forze Deboli).
Le Forze Elettromagnetiche sono
quelle che permettono l'esistenza di cose entrate nella vita di tutti i giorni:
TV, radio, telefonini, internet, elettrodomestici e tecnologia mediche come
raggi X, Tac, Pet ecc.. Le Forze di Fermi permettono alle Stelle di avere una
valvola di sicurezza che garantisce con estrema esattezza quanta «benzina» deve
essere prodotta - ogni secondo - affinch´ la stella non si spenga n´ salti in
aria. Questa valvola di sicurezza è la «Carica Universale di Fermi» il cui
valore nessuno era riuscito a misurare. Chi scrive è riuscito a farlo nel 1961.
La «benzina» delle stelle sono i «neutroni», da non confondere con i
«neutrini», che alle stelle garantiscono il sistema di raffreddamento, evitando
che esplodano. L'unificazione delle Forze Elettromagnetiche con le Forze di
Fermi non sono concetti filosofici campati in aria. Sono Scienza Galileiana che
permette al Sole di brillare con estrema regolarità per miliardi di anni senza
mai spegnersi n´ saltare in aria.
Questo funzionamento del Sole -
di vitale importanza per noi - ha bisogno delle «masse immaginarie», grazie
alle quali è garantita la massa reale alle strutture necessarie perch´ possano
esistere sia le Forze Elettromagnetiche sia quelle di Fermi. L'incredibile
conseguenza di queste masse immaginarie sta nel fatto che esse garantiscono
anche l'esistenza di «cose» con massa zero, come è la luce. Insistiamo su
questo dettaglio in quanto la massa zero della luce (fatta di fotoni) nasce
dalla stessa sorgente (massa immaginaria) che garantisce le masse reali delle
particelle necessarie alle Forze di Fermi per esistere.
E non è tutto. La massa
immaginaria garantisce anche la massa reale dei quark di cui sono fatti i
protoni e i neutroni di quel chilo di pane citato in apertura. Il lettore che
pensa sia finito il ruolo della massa immaginaria rifletta sul fatto che anche
quei duecentocinquanta milligrammi di elettroni necessari affinch´ il chilo di
pane possa esistere ha bisogno della massa immaginaria nella Lagrangiana. Ecco
perch´ ieri ho detto a Peter Higgs che aveva forse ragione il fisico scettico
che definì il Bosone di Higgs particella di Dio.
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