Stati Uniti, c'era una volta il matrimonio - Un rapporto pubblicato nei
giorni scorsi dal Pew Research Center afferma che ormai solo il 51 per cento
degli adulti negli Stati Uniti sono attualmente sposati, 3 gennaio 2011, http://vaticaninsider.lastampa.it
MARCO TOSATTI
ROMA
Se si fa un paragone con il 1960,
quando il 72 per cento di tutti gli adulti (allora considerati quelli che
avevano diciotto anni o più) erano sposati, questa cifra rappresenta un minimo
storico per gli Stati Uniti, e secondo il rapporto è rappresentativa dei molte
altre “società post-industriali avanzate”.
“Se questa tendenza dovesse
continuare – scrive uno degli estensori del rapporto, D’Vera Cohn – la
percentuale degli adulti che sono attualmente sposati si ridurrà di più della
metà in pochi anni. Gli altri metodi e sistemi di vita degli adulti –
comprendendo coabitazione, famigli composte da una sola persona e famiglie con
un solo genitore; bene tutto ciò è diventato prevalente nei decenni più recenti”.
Il rapporto rivela anche che il
numero di adulti che non si sono mai sposati è quasi raddoppiato dal 1960,
passando dal 15 al 28 per cento del totale, e che l’età media per il primo
matrimonio è salita da 20.3 anni a 26.5 anni per le donne, e da 22.8 a 28.7 per
gli uomini.
In questo fenomeno c’è da
considerare anche l’atteggiamento dell’opinione pubblica, così come è venuta
formandosi in base alla cultura dominante propagandata dai media, e dalla
società permissiva scaturita dagli anni’60. “L’atteggiamento pubblico verso
l’istituzione matrimoniale è mista”, rileva Conh. e autorità pubbliche. “Circa
quattro americani su dieci sostengono che il matrimonio sta diventando
obsoleto, secondo un sondaggio del Pew Research compiuto nel 2010. Però lo stesso
sondaggio ha trovato che la maggior parte delle persona che non si sono mai
sposate, e cioè il 61 per cento, amerebbe farlo, un giorno o l’altro”.
Lo studio del 2010 in effetti
dimostrava che a dispetto delle cifre crescenti, per quanto riguardava la
coabitazione, il divorzio e i bambini con un solo genitore, il 95 per cento
degli americani sotto i 30 anni avevano nei loro progetti un futuro matrimonio.
“Il matrimonio, anche se è in declino in tutti i gruppi, rimane la norma per
gli adulti che hanno educazione a livello di college e un buon introito, ma è
ora marcatamene meno prevalente nei gradini più bassi della scala
socio-economica”, dichiarava il rapporto Pew, spiegando che le persone nei
gruppi meno favoriti probabilmente avrebbero voluto il matrimonio esattamente
come gli altri, ma consideravano prioritaria la sicurezza economica come
pre-condizione per il matrimonio.
Il rapporto di cui parliamo
rivela che circa i due terzi degli adulti con un grado accademico superiore
sono sposati (64 per cento); mentre questa cifra si abbassa a poco meno della
metà del totale per quelli che hanno avuto un’istruzione in un college (48 per
cento) , o un’istruzione liceale (47 per cento). Se invece si considera l’età
relativamente al matrimonio, la ricerca dimostra che il declino del matrimonio
fra gli adulti è drammaticamente più evidente nei giovani. Solo il noce per
cento degli adulti compresi fra i 18 e i 24 anni si sono sposati nel 2010,
mentre nel 1960 erano il 45 per cento. Fra gli adulti compresi fra i 25 e i 34
anni meno della metà erano sposati nel 2010 (il 44 per cento, esattamente); nel
1960 si toccava l’82 per cento. Sebbene la maggior parte degli americani dalla
metà dei trenta anni in avanti siano sposati, le proporzioni sono diminuite
notevolmente rispetto al 1960.
Lo studio ha anche considerato le
statistiche di matrimonio a seconda della razza, trovando che più della metà
(55 per cento) degli adulti bianchi sono sposati, con una diminuzione netta dal
74 per cento del 1960. Fra gli ispanici, la cifra di sposati è del 48 per
cento, mentre nel 1960 era il 72 per cento; e fra i neri, solo il 31 per cento
è sposato, mentre nel 1960 erano il 61 per cento. “Alcune differenze fra i
gruppi possono essere spiegate con i fatto che le comunità di ispanici e neri
per struttura sono formate da persone più giovani, rispetto ai bianchi”,
ipotizzano i ricercatori. Comunque, rispetto a 50 anni fa si arriva al matrimonio
in media sei anni più tardi nella vita di ciascuno.
E c’è un’altra scoperta, del
rapporto. Il numero di nuovi matrimoni negli Stati Uniti è calato del 5 per
cento fra il 2009 e il 2010, una caduta secca nel periodo di un anno,
probabilmente legata alla situazione dell’economia.
Il fenomeno però non è
appannaggio esclusivo degli Stati Uniti. “Gli Stati Uniti non sono affatto
l’unico Paese in cui il matrimonio sta perdendo posizioni da mezzo secolo. La
stessa tendenza ha preso piede nella maggior parte delle società avanzate
post-industriali, e questi cali di lungo termine sembrano ampiamente non legati
al ciclo economico. Il calo è rimasto costante, in periodi economici buoni come
in quelli cattivi”.
In realtà secondo un sociologo,
W. Bradford Wilcox il calo costante nel numero dei matrimoni va attribuito a
tre fattori concomitanti: il cambio nei valori della società, le decisioni
della politica e i fattori economici.
Secondo Wilcox la maggior difficoltà nel trovare un lavoro stabile può
condurre le coppie a coabitare, e a ritardare il momento del matrimonio.
Inoltre è evidente che la cultura della società è diventata più
individualistica, e pronta ad accettare alternative al matrimonio quali il
sesso pre-matrimoniale e la coabitazione. Wilcox poi evidenzia come il
matrimonio non è più privilegiato dalle politiche pubbliche, e talvolta è
penalizzato dalla legge da un punto di vista finanziario, creando così un
incentivo per le coppie a non formalizzare la loro unione.
Anche la religione, e l’allontanamento
da essa, ha un suo ruolo. Un rapporto del National Marriage Project, compiuto
nel 2010, evidenzia alcune caratteristiche, Le persone non religiose “hanno più
probabilità di divorziare di coloro che sono impegnati religiosamente”; e la
coabitazione è più comune fra i non religiosi. Gli americani nei decenni
passati si sono disimpegnati progressivamente da molte istituzioni, fra cui le
Chiese. Secondo Wilcox la tendenza ad abbandonare il matrimonio può danneggiare
la società americana. Le coppie sposate, statisticamente sono più felici, e i
bambini sono migliori quando sono cresciuti da genitori sposati; fra l’altro,
dimostrano una minore tendenza alla depressione e all’uso di droghe.
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