sabato 17 marzo 2012


Questa vita, creata ed evoluta di Emanuela Vinai, Avvenire, 15 marzo 2012

 Un’«assurdità contrapporre evoluzionismo a creazionismo»: così si è espresso il cardinale Elio Sgreccia, già presidente della Pontificia Accademia per la Vita, intervenendo lunedì a Roma alla conferenza su «Evoluzione e creazione». All’incontro, organizzato dalla Fondazione «Ut Vitam Habeant», di cui è presidente, Sgreccia ha ricordato che «da una parte le prove scientifiche della creazione sono una realtà che dobbiamo vedere, ma dall’altra la teoria dell’evoluzione non risponde a molte questioni, e soprattutto alla questione da dove viene il tutto, e come il tutto prende un cammino che porta finalmente all’uomo». «In Germania e negli Stati Uniti – ha proseguito – si è sviluppato in questi ultimi anni un dibattito tra evoluzione e creazione, o meglio tra evoluzionismo e creazionismo, come se fossero due termini che si escludono». Ma dire che «chi crede nell’evoluzione non può credere nella creazione, e viceversa, è un’assurdità». Relatore al convegno anche il filosofo Evandro Agazzi, che ha spiegato come «l’evoluzione è qualcosa che sta dentro la creazione, non al posto di essa», puntualizzando che «la creazione è la dipendenza di quanto esiste da Dio» ed è «altra cosa» rispetto alle teorie scientifiche sull’evoluzione e sulla creazione così come sono nate nella seconda metà dell’Ottocento. Le due teorie, infatti, «non hanno mai escluso, negato o messo in discussione l’idea della creazione divina». Il cardinale Sgreccia ha poi commentato l’offensiva in atto sul fronte della vita. Come opporsi? «La strada scelta dalla Fondazione è di rifarsi ai fondamenti della vita umana e della famiglia in un dialogo costante tra scienza e fede in modo da aiutare una crescita di consapevolezza». Il primo fondamento da cui partire, ha aggiunto Sgreccia, «è sapere che c’è il disegno di Dio all’inizio e su tutti noi: questo cambia il senso della nostra vita e di chi ci circonda. Dobbiamo sapere che non siamo in balìa del caso, ma c’è una luce e una dignità che ci accompagnano in ogni istante». Quanto alla famiglia, «è scritta nella Costituzione, ma prima ancora è scritta nel nostro corpo, nella complementarietà tra uomo e donna, nella maternità e paternità che sono una costante non sostituibile. Tutto ciò va difeso, come stanno facendo con forza i vescovi degli Stati Uniti». 

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