Questa vita, creata ed evoluta di Emanuela Vinai, Avvenire, 15 marzo
2012
Un’«assurdità contrapporre evoluzionismo a
creazionismo»: così si è espresso il cardinale Elio Sgreccia, già presidente
della Pontificia Accademia per la Vita, intervenendo lunedì a Roma alla conferenza
su «Evoluzione e creazione». All’incontro, organizzato dalla Fondazione «Ut
Vitam Habeant», di cui è presidente, Sgreccia ha ricordato che «da una parte le
prove scientifiche della creazione sono una realtà che dobbiamo vedere, ma
dall’altra la teoria dell’evoluzione non risponde a molte questioni, e
soprattutto alla questione da dove viene il tutto, e come il tutto prende un
cammino che porta finalmente all’uomo». «In Germania e negli Stati Uniti – ha
proseguito – si è sviluppato in questi ultimi anni un dibattito tra evoluzione
e creazione, o meglio tra evoluzionismo e creazionismo, come se fossero due
termini che si escludono». Ma dire che «chi crede nell’evoluzione non può
credere nella creazione, e viceversa, è un’assurdità». Relatore al convegno
anche il filosofo Evandro Agazzi, che ha spiegato come «l’evoluzione è qualcosa
che sta dentro la creazione, non al posto di essa», puntualizzando che «la
creazione è la dipendenza di quanto esiste da Dio» ed è «altra cosa» rispetto
alle teorie scientifiche sull’evoluzione e sulla creazione così come sono nate
nella seconda metà dell’Ottocento. Le due teorie, infatti, «non hanno mai
escluso, negato o messo in discussione l’idea della creazione divina». Il
cardinale Sgreccia ha poi commentato l’offensiva in atto sul fronte della vita.
Come opporsi? «La strada scelta dalla Fondazione è di rifarsi ai fondamenti
della vita umana e della famiglia in un dialogo costante tra scienza e fede in
modo da aiutare una crescita di consapevolezza». Il primo fondamento da cui
partire, ha aggiunto Sgreccia, «è sapere che c’è il disegno di Dio all’inizio e
su tutti noi: questo cambia il senso della nostra vita e di chi ci circonda.
Dobbiamo sapere che non siamo in balìa del caso, ma c’è una luce e una dignità
che ci accompagnano in ogni istante». Quanto alla famiglia, «è scritta nella
Costituzione, ma prima ancora è scritta nel nostro corpo, nella
complementarietà tra uomo e donna, nella maternità e paternità che sono una
costante non sostituibile. Tutto ciò va difeso, come stanno facendo con forza i
vescovi degli Stati Uniti».
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