LA PILLOLA ELLEONE È ANTICONCETTIVA E ABORTIVA! - Interrogazione
dell'onorevole Paola Binetti contro pillole abortive
ZI12070316 - 03/07/2012
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http://www.zenit.org/article-31525?l=italian
ROMa, martedì, 3 luglio 2012
(ZENIT.org) - Il 28 di giugno, con una interrogazione (numero 3/01952 e
4/16794) indirizzata al Ministro della
Salute, l’onorevole Paola Binetti ha
chiesto di “assumere ogni iniziativa di competenza volta a evitare che sia immesso
in commercio” la pillola elleOne perchè essendo “anticoncettiva e abortiva” è
un farmaco che “contrasta con le leggi attuali”.
Per completezza dell’informazione
riportiamo il testo della Interrogazione dell’Onorevole Paola Binetti:
***
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che: da
pochi giorni è stata autorizzata la vendita anche in Italia del farmaco
ellaOne®, conosciuto come «la pillola dei cinque giorni dopo». L'Aifa,
sollecitata dal Ministero della salute, aveva chiesto al Consiglio superiore di
sanità di «escludere con certezza che il farmaco ellaOne® agisse dopo il
concepimento», per valutarne la compatibilità con le leggi che tutelano sia la
donna che il concepito;
il Consiglio superiore di sanità
ha risposto che il farmaco non agisce dopo l'annidamento, puntualizzando che:
«l'aborto è la rimozione dell'embrione già annidato in utero, che avviene dopo
il sesto o settimo giorno da un rapporto potenzialmente a rischio. La nuova
pillola è utilizzabile prima che si verifichi l'eventuale annidamento, e
successivamente non ha effetto». La differenza fra il concepimento e
l'annidamento è talmente evidente che rende inadeguata la risposta. Tuttavia,
sulla base di questa risposta anomala l'iter è proseguito fino all'approvazione
finale;
nel precedente Governo si è detto
che poiché il farmaco era stato approvato dall'EMA e definito come
«contraccettivo» (seppure di emergenza), era inevitabile che fosse immesso in
commercio anche in Italia. Ma il termine «contraccezione» non è utilizzato in
modo univoco;
negli Stati Uniti e nel mondo
anglosassone si parla di «contraccezione» includendovi metodi che agiscono
anche dopo l'annidamento dell'embrione in utero, con un meccanismo francamente
abortivo. La nostra cultura invece, i nostri principi e le nostre leggi,
restringono il concetto di contraccezione alla prevenzione del concepimento. Il
termine «contraccezione» fa riferimento a metodi che prevengono il
concepimento, e non a metodi che impediscono l'annidamento;
su questa base la commissione
tecnico scientifica dell'Aifa ha deciso che la prescrizione medica per
l'acquisto di ellaOne® in Italia sia garantita solo ed esclusivamente alle
donne che, preventivamente, si saranno sottoposte ad un test ematico di
gravidanza: la ragione di questa precauzione sta tutta nell'ipotesi che ci
possa essere una gravidanza in corso;
è difficile definite il
meccanismo d'azione di ellaOne® (Ulipristal Acetato) come un semplice
«contraccettivo», per cui la sua eventuale immissione in commercio richiede la
massima chiarezza per offrire le necessarie garanzie per l'utilizzo;
si sostiene da parte dei
produttori che Ulipristal somministrato nel periodo fertile del ciclo, e quindi
nei quattro-cinque giorni che precedono l'ovulazione, abbia la capacità di
posticipare l'ovulazione stessa e quindi impedisca l'incontro di uovo e
spermatozoo. L'unico studio che valuta l'efficacia di ellaOne® (30 mg per os)
sull'ovulazione, quando viene somministrato nel periodo fertile del ciclo,
riguarda solo 34 donne, un campione troppo esiguo per valutare gli effetti del
farmaco;
in ogni caso l'ovulazione risulta
ritardata soltanto quando il farmaco è assunto all'inizio del periodo fertile e
diminuisce progressivamente mano a mano che ci si avvicina al momento
dell'ovulazione. Di fatto se è assunta nei due giorni che precedono
l'ovulazione, i più fertili del ciclo mestruale, ellaOne® non è più in grado di
interferire con l'ovulazione, che si verifica regolarmente e senza alcun
ritardo. È quindi inesatto quanto è riportato nel foglietto illustrativo del
farmaco, e cioè che ellaOne® assunta nel periodo fertile del ciclo, e quindi
nei giorni immediatamente precedenti l'ovulazione, agisca con meccanismo
anti-ovulatorio;
è invece dimostrato l'effetto che
ellaOne® ha sull'endometrio, indipendentemente dal giorno di assunzione, perché
altera profondamente la recettività del tessuto, che risulta gravemente
compromesso e inadeguato all'impianto. L'effetto inibitorio sulla maturazione
dell'endometrio è legato alla inibizione dei recettori tessutali per il
progesterone (lo stesso meccanismo della RU486) e si verifica anche con i
dosaggi più bassi di Ulipristal (1 mg e 10 mg), dosaggi molto più bassi di
quelli contenuti in ellaOne® (30 mg);
- quindi, nelle donne che
assumono il farmaco dopo un rapporto sessuale avvenuto nel periodo fertile può
avvenire ugualmente l'ovulazione e possono concepire, ma l'endometrio risulta
irrimediabilmente compromesso, indipendentemente dal momento in cui il farmaco
è assunto, e l'eventuale concepito non può annidarsi. Mentre l'azione
antiovulatoria è dubbia, quella anti-annidamento è sicura. Ed è proprio questo
effetto che rende elleOne non solo anticoncettiva ma decisamente abortiva;
c'è la tendenza ad assimilare
levonorgestrel (la pillola del giorno dopo) ed ulipristal acetato, ElleOne o
pillola dei 5 giorni, ma il primo è un progestinico ed ha effetto
anticoncezionale, mentre il secondo è un antiprogestinico, analogo alla RU 486,
per cui oltre ad essere anticoncezionale ed antifecondativo è anche un efficace
abortigeno;
d'altra parte, la grande e
reclamizzata novità di ellaOne®, presentata come «la pillola dei cinque giorni
dopo», è proprio quella di essere sicuramente efficace anche se presa cinque
giorni dopo il rapporto sessuale avvenuto nel periodo fertile del ciclo mestruale.
Ma questo effetto non è compatibile con i principi su cui si fondano le nostre
leggi in materia;
sembrerebbe che la Commissione
tecnico scientifica dell'Aifa avesse deciso all'unanimità o quasi di introdurre
nella delibera il «rischio abortigeno». Ma questo non è avvenuto e la
precisazione, determinante per comprendere il funzionamento del farmaco e
quindi offrire una informazione esatta, non è stata registrata. Il farmaco
inoltre è disponibile sui siti internet e può essere gestito come una sorta di
fai-da-te -:
- se non ritenga urgente assumere
ogni iniziativa di competenza volta a evitare che sia immesso in commercio un
farmaco che contrasta con le leggi attuali e ad aggiornare il foglio
informativo, che è ambiguo e contrasta con la verità scientifica, non
trattandosi di un semplice anti-concezionale, ma di un farmaco potenzialmente
abortigeno in quanto impedisce l'annidamento dell'embrione. (4-16794)
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