Bangladesh: quasi 300 bambini tribali cristiani rapiti e costretti a
convertirsi all’islam - Intermediari li prelevano dai villaggi e chiedono soldi
ai genitori per pagare le rette di fantomatici "ostelli". In realtà,
i piccoli sono portati in varie madrasse (scuole islamiche), dove gli imam li
costringono ad abiurare il cristianesimo. Un caso a lieto fine: dopo sei mesi
di prigionia, 11 bambini sono fuggiti - 06/09/2012
di Nozrul Islam
Dhaka (AsiaNews) - Bambini
tribali cristiani di etnia Tripura prelevati dai loro villaggi e costretti a
convertirsi all'islam, in Bangladesh. Secondo fonti cattoliche locali di
AsiaNews, che preferiscono l'anonimato, sarebbero quasi 300 i piccoli rinchiusi
in varie "madrasse" (scuole islamiche). La dinamica è semplice:
sfruttando la grande povertà di queste comunità, intermediari della stessa
etnia prelevano i giovani dalle loro case, con la scusa di portarli in una
"missione di studio", obbligando i genitori a pagare tra le 6mila e
le 15mila takha (57-145 euro circa) per la retta di fantomatici ostelli. In
realtà, gli intermediari si intascano i soldi e consegnano i bambini a scuole
islamiche, sparse per tutto il Paese. L'ultimo caso simile riguarda 11 bambini
- 10 maschi e una femmina - originari dei villaggi di Thanchi, Ruma e Lama
(Chittagong Hill Tracts). La loro però è una storia a lieto fine: dopo sei
mesi, nei quali non sono mancate minacce e violenze, i piccoli sono riusciti a
fuggire, grazie all'aiuto di Hotline, organizzazione per i diritti civili e la
difesa delle minoranze con sede a Dhaka, il cui direttore esecutivo è una
cattolica, Rosaline Costa.
I Tripura sono una della tante etnie
tribali del Bangladesh. Per lo più cristiani - cattolici o protestanti - essi
si trovano in particolare nella Chittagong Hill Tracts, zona collinare a sudest
del Bangladesh. Da tempo nell'area è in corso una campagna contro le
conversioni al cristianesimo, portata avanti dai musulmani più radicali, che
accusano i missionari di fare proselitismo e conversioni forzate, per creare
una regione a maggioranza cristiana da annettere all'India.
L'odissea è iniziata tra gennaio
e febbraio scorsi. I primi otto bambini sono stati portati nella madrassa Darul
Huda Islami, nel villaggio di Mia Para (Gazipur). La bambina è stata rinchiusa
in una scuola islamica (di cui non sa il nome) di Muhammadpur, vicino Dhaka.
Gli ultimi due maschi si trovavano nella Darul Huda Islami di Maddha Badda
(Gulshan, Dhaka). Le loro giornate prevedevano lezioni di arabo (dalle 8 alle
12), lettura del Corano (Nurani Shikkha, dalle 14 alle 17), e cinque preghiere
obbligatorie al giorno. Nelle diverse madrasse, i ragazzini hanno trovato altri
tribali cristiani, molti anche più piccoli di loro. Nel tempo, non sono mancati
episodi di violenza fisica, quando i bambini mancavano alle preghiere o
rifiutavano di partecipare a una delle lezioni. Una volta in salvo, la bambina
riportava evidenti cicatrici sulle mani, lì dove era stata colpita con una
canna.
La voglia di fuggire ha trovato
nuova forza verso giugno, quando gli imam hanno annunciato che i ragazzi
sarebbero stati circoncisi, e che se erano pronti a "dare la loro
vita" all'islam, sarebbero stati ricompensati nel Behestha (Paradiso), perché
nessun altra religione avrebbe mai potuto condurli lì. Spaventati, i primi otto
ragazzi hanno chiesto aiuto a una famiglia indù che viveva vicino alla
madrassa. Hanno raccontato la loro storia, chiedendo poi di chiamare i loro
genitori: questi, scoperta la sorte dei figli, hanno contattato Hotline perché
li salvasse. Quattro bambini sono scappati il 4 luglio scorso; gli altri
quattro nella notte del 13 luglio.
Venuti a sapere della fuga degli
otto, gli altri due maschi (un po' più grandi, ndr) sono scappati e hanno
contattato da soli Hotline.
Più complesso il salvataggio
della bambina, trovata solo dopo la fuga di una compagna, che ha raccontato al
villaggio cosa accadeva nella scuola. La famiglia si è allora messa in contatto
con l'huju (insegnante) della madrassa, perché lasciasse andare la piccola, ma
il musulmano ha imposto che il padre venisse a riprenderla. Una volta arrivato,
l'huju ha tentato di provocare l'uomo, offendendo la Bibbia e accusando i
cristiani di essere adulteri e immorali. Senza cedere agli insulti, il padre è
riuscito a portare via la figlia il 13 luglio scorso.
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