Ecco come abbattere i 5 falsi miti sulle Crociate - I crociati
intendevano liberare i cristiani d’Oriente e ritardarono l’invasione islamica
dell’Europa - 10 settembre, 2012 - http://www.uccronline.it
Le crociate rappresentano uno
degli eventi più fraintesi della storia occidentale. La stessa parola
“crociata” ancora oggi viene utilizzata con una connotazione negativa, quando
ad esempio si intende sottolineare un conflitto i cui moventi siano più ideologici
che ideali; lo stereotipo più collaudato, invece, è quello che descrive avidi
nobili europei dediti alla efferata conquista dei musulmani pacifici, con
ricadute negative che perdurano ancora oggi grazie anche alla diffusione di
tale tesi “a senso unico” nei maggiori testi scolastici occidentali.
La storia delle crociate in
realtà richiede una sorta di purificazione che è oltretutto doverosa anche alla
luce degli ultimi studi che provengono da ambiti accademici molto accreditati.
Consapevoli della complessità della tematica, cercheremo di sintetizzare i
fatti storici, riprendendo un articolo molto più approfondito, comparso su
“Crisis magazine”, circa i luoghi comuni consolidati, penetrati
nell’immaginario collettivo. Un articolo simile è stato pubblicato in
Ultimissima 17/05/11.
Mito #1: ”le crociate furono
guerre di aggressione non provocata”:
E’ una falsità, poiché fin dai
suoi inizi, l’Islam è stato un movimento violento e imperialista. A 100 anni
dalla morte di Maometto, gli eserciti islamici avevano conquistato terre
cristiane in Medio Oriente, Nord Africa e Spagna. La stessa Città Santa di
Gerusalemme è stata presa nel 638, gli eserciti musulmani avevano conquistato i
due terzi del mondo cristiano e i turchi stavano spingendo verso Costantinopoli,
il centro della cristianità bizantina. Nell’XI secolo i cristiani in Terra
Santa e i pellegrini che vi si dirigevano vennero a trovarsi in una situazione
di costante persecuzione. Dopo la battaglia di Manzikert del 1071, lo stesso
imperatore bizantino chiese aiuto ai cristiani in occidente, ma solo con Papa Urbano II venne indetta la prima
crociata nel 1095. Dunque le crociate furono missioni di difesa armata, con
l’obiettivo di liberare i cristiani d’Oriente e Gerusalemme dal giogo dei
musulmani.
Mito # 2: “le crociate miravano
al saccheggio e alla sopraffazione”:
Secondo una corrente di studi più
antichi, il boom della popolazione europea registratosi nella metà del secolo
XI ha reso necessario le crociate per offrire terre e titoli ai figli di nobili
che erano tagliati fuori dalle eredità riservate ai primogeniti. Gli studi
degli ultimi quarant’anni, invece, hanno
evidenziato, sulla base dei documenti esaminati, come la maggior parte dei crociati erano
primogeniti. Come ha affermato il prof. Madden, direttore del Saint Louis
University’s Center for Medieval and Renaissance Studies, «non è stato colui
che non aveva nulla da perdere a partecipare alle crociate, quanto piuttosto
colui che ne aveva di più!» (T.
Madden, “New Concise History of the Crusades”, Rowan & Littlefield
Publishers, Inc., 2005, pag. 12). Ovviamente, come ha ricordato Giovanni
Paolo II nel Giubileo del 2000, non sono comunque mancati episodi inutilmente
violenti.
Mito #3: “i crociati massacrarono
gli abitanti di Gerusalemme”:
Questo mito non tiene conto delle
regole di guerra vigenti nell’XI secolo. Lo sterminio degli abitanti che
avevano rifiutato di arrendersi prima di un assedio era una pratica comune per
qualsiasi esercito, cristiano o musulmano. Gli abitanti erano consapevoli di
tutto questo quando hanno scelto di non arrendersi, al contrario sarebbero
stati autorizzati a rimanere in città e mantenere i loro possedimenti. Nelle
città che si sono arrese, infatti, Crociati hanno permesso ai musulmani di
mantenere la loro fede e praticarla apertamente. Nel caso di Gerusalemme, la
maggior parte degli abitanti era comunque fuggita alla notizia dell’esercito
cristiano in arrivo, chi è rimasto è morto, è stato riscattato o espulso dalla
città.
Mito #4: “le crociate ebbero per
obiettivo anche lo sterminio degli ebrei”:
Ci si riferisce, all’operato del
Conte Emich di Leiningen, ma non solo a lui, il quale da convinto antisemita,
imperversò nel 1095 lungo la valle del Reno per dirigersi contro le comunità
ebraiche, convincendosi dell’inutilità a marciare per 2500 miglia per liberare
i cristiani d’Oriente, quando i “nemici di Cristo”, secondo lui, erano in mezzo
ai cristiani. In realtà la sua iniziativa, con l’ausilio di pochi fanatici
disposti a tutto, non ebbe mai l’approvazione della Chiesa e anzi molti vescovi
cercarono di proteggere gli ebrei locali che si trovavano nelle loro diocesi,
come il vescovo di Magonza. Imponenti i discorsi di San Bernardo di Chiaravalle
durante la seconda crociata (1147 – 1149) contro l’antisemitismo: «Gli ebrei
non devono essere perseguitati, né uccisi, né costretti a fuggire! » (in
“Epistolae”). Questi sporadici attacchi non sono dunque da attribuire ai
Crociati ma a piccoli gruppi di uomini armati che ha seguito la loro scia.
Mito #5: “le crociate sono la
fonte della tensione moderna tra Islam e Occidente”:
Coloro che cercano risposte per
spiegare l’11 settembre 2001 citano le crociate come causa scatenante per
l’odio islamico e credono che i musulmani stiano cercando di “correggere gli
errori” che derivano da esse. In realtà ci si dimentica che le crociate sono
state dimenticate dal mondo islamico fino al XX secolo. A tal proposito è
interessante notare come la prima storia araba delle crociate sia stata scritta
solo nel 1899 e che il risentimento musulmano nei confronti delle crociate, non
ultimo i deliranti appelli di Osama Bin Laden alla “jihad contro ebrei e
crociati”, affondi piuttosto le sue radici nel nazionalismo, oltre che nella
più recente chiusura del mondo islamico ai costumi occidentali. Dal punto di
vista islamico, le Crociate furono un insignificante periodo storico, della
sola durata di 195 anni (1096-1291), per la semplice ragione che non ebbero mai
successo, a parte la Prima Crociata in cui è stata conquistata Gerusalemme
ripresa però da Saladino nel 1187. Le perdite di uomini furono in massima parte
cristiane, non certo musulmane! Curioso poi l’aneddoto ricordato nel 1899 da
Kaiser Wilhelm durante il suo viaggio a Damasco, volendo visitare la tomba del
grande Saladino, il vincitore dei Crociati, l’ha trovata in un grande strato di
degrado, dimenticata e lasciata decadere. Lo storico Thomas F. Madden ha
commentato: «la memoria artificiale delle crociate è stata costruita dalle
moderne potenze coloniali e tramandata dai nazionalisti arabi e islamisti» (T.
Madden, “New Concise History of the Crusades”, Rowan & Littlefield
Publishers, Inc., 2005, pag. 222).
Conclusione:
Le crociate non soltanto erano
mosse da alti sentimenti di difesa della libertà dei cristiani d’Oriente,
oppressi dagli imperatori islamici, ma ritardarono anche di tre secoli
l’invasione dell’Europa, tanto che lo storico René Grousset parla di
responsabilità “mondiale” che la Chiesa si è assunta nella loro promozione (R.
Grousset, “La storia delle crociate”, Piemme 2003). Verrà il giorno in cui si
smetterà di considerare le crociate un peccato capitale della Chiesa Cattolica
eseguito criminalmente dall’intero mondo occidentale?
Salvatore Di Majo
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