UNIONI GAY/ il giurista: aprendo alle adozioni Hollande demolisce il
matrimonio (e la società) -- INT. Filippo Vari - mercoledì 12 settembre 2012 - http://www.ilsussidiario.net
La Francia apre la strada ai
matrimoni gay. Ma non solo. Dal primo semestre del 2013 le coppie omosessuali
non solo potranno sposarsi ma avranno anche la possibilità di adottare un
bambino. Tutto ciò è una conferma delle promesse fatte dal presidente francese
Francois Hollande in campagna elettorale. L'annuncio è stato dato dal ministro
della Giustizia, Christiane Taubira che ha puntualizzato che il progetto di
legge estenderà alle persone dello stesso sesso le disposizioni sul matrimonio
ma anche sulla genitorialità: i genitori potranno, infatti, adottare
congiuntamente o singolarmente. La Francia va così ad aggiungersi a Paesi
Bassi, Belgio, Spagna, Portogallo, Svezia, Norvegia, Danimarca e in Islanda
che, in Europa, hanno già adottato la legge che permette le unioni omosessuali.
Un passo in avanti, dunque,
rispetto al Pcs, il Pacte civil de Solidaritè che già nel 1999 permetteva le
unioni civili alle coppie omosessuali attraverso un registro a disposizione dei
singoli comuni e che dava la possibilità al coniuge di decidere sull'eredità o
dare parere vincolante su eventuali trattamenti sanitari ai quali doveva essere
sottoposto il partner. “Si tratta di un provvedimento – dice Filippo Vari,
professore di Diritto Costituzionale all’Università Europea di Roma – che, se
approvato, finirebbe per stravolgere il carattere essenziale del matrimonio,
caratterizzato dall'eterosessualità dei coniugi. Già i giuristi romani che non
erano cristiani e che, comunque, ben conoscevano l'omosessualità, affermavano
che la natura insegna che il matrimonio è l'unione di un uomo e di una donna.
In un noto passo del Digesto si parla infatti
di maris atque feminae coniunctio. Consentire l'unione attraverso il
vincolo del matrimonio per persone dello stesso sesso non è altro che una manipolazione
delle caratteristiche basilari dell'istituto. Ancor più grave è consentire alle
coppie gay di poter adottare. Sotto questo profilo, però, in Francia, il
discorso risulta più complesso poiché nel Paese è permessa l'adozione per i
single: paradossalmente, quindi, cambierebbe, di fatto, poco. Di fronte a
queste tendenze va ricordato, però, che la famiglia è, da sempre, come
riconosce anche la Costituzione italiana, una società naturale fondata sul
matrimonio, ineludibilmente contratto fra uomo e donna”.
“La famiglia – continua Vari – è
il nucleo sociale dove si formano le nuove generazioni. Essa forma cittadini
consapevoli dei propri diritti e doveri e che svolgeranno importanti funzioni
sociali”. La società contemporanea, però, sembra andare in un'altra direzione:
“ Il dramma odierno – afferma Vari – è costituito dal fatto che la famiglia non
gode di grande supporto da parte dei poteri pubblici e dall'altra parte, stiamo
vivendo una sorta di “inverno” demografico che è una delle cause della crisi che
sta investendo la nostra società, anche sotto il profilo economico”. Quali
saranno le conseguenze per i cittadini residenti in un paese, come ad esempio
l'Italia, che si uniscono in matrimonio in Francia? “Un cittadino italiano –
spiega Vari – che contrae in Francia un matrimonio con il partner dello stesso
sesso e torna in Italia, non può chiedere che l'unione venga riconosciuta nel
nostro paese. L'ordinamento italiano non riconosce in alcun modo un matrimonio
fra persone dello stesso sesso, che una parte della giurisprudenza considera
oltretutto contrarie all'ordine pubblico”.
Sono state dure e sdegnate le
reazioni della destra e del mondo
cattolico d'Oltralpe. La parlamentare
del partito cristiano-democratico ha chiesto un referendum sulle nozze gay, “un
tema- ha affermato- su cui ogni francese deve potersi esprimere per le sue
conseguenze nella società”. “La decisione di prevedere le nozze per gay – dice
ancora Vari – attraverso un progetto di legge, ahimé, non mi stupisce. Hollande
è un presidente fortemente legato a certe ideologie; in campagna elettorale non
ha fatto mistero di sostenere questo tipo di progetti. Sotto tale aspetto,
trovo che ricordi molto la linea dell'ex primo ministro spagnolo Zapatero che,
durante il suo mandato, è stato il protagonista dell’approvazione, da parte del
Parlamento spagnolo, di una legge sui matrimoni tra omosessuali. Gli effetti
devastanti delle politiche di Zapatero sul tessuto sociale spagnolo sono oggi
sotto gli occhi di tutti”.
(Federica Ghizzardi)
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