Avvenire.it, Interni - 21 settembre 2011 - LA DIFESA DEI VALORI - Sit-in
a Roma, famiglie incatenate - «Per noi non c’è futuro»
Di chiedere «asilo politico» alla
Merkel o a Sarkozy non ne hanno davvero l’intenzione, ma la consapevolezza di
essere condannate all’estinzione, quella sì, è ben presente. Perché se nel 1961
le famiglie numerose erano 13 milioni, oggi si sono ridotte a 185 mila.
Insomma, una specie da proteggere. E invece, tocca incatenarsi in piazza
Montecitorio per far sentire che ci sono. Arrabbiate, per di più.
Padri di famiglia, di solito
pacati, che si incatenano in piazza. Ma che succede?
Succede – risponde Mario Sberna,
presidente dell’Associazione Famiglie numerose – che vogliamo denunciare la
mancanza di politiche familiari in Italia. Una mancanza che ci ha portato
all’inverno demografico, cosa che Francia e Germania sono riuscite ad evitare
con politiche adeguate.
E perché incatenarsi?
Perché vogliamo dire, anche con i
gesti, che la famiglia è stata fermata in Italia. Che non abbiamo futuro,
speranza. Ecco, c’è bisogno di liberare le catene della famiglia, che è la
cellula fondamentale della società. E invece...
Invece?
Sa quanto ci costa, a noi
famiglie con almeno 4 figli, l’ultima manovra finanziaria? 4 mila euro l’anno.
E noi non ce li abbiamo, le tasche sono vuote.
Come si arriva a 4 mila euro in
più per famiglia?
Con l’aumento dell’Iva, con il
taglio alle detrazioni e ai servizi pubblici che si trasformerà ad esempio in
aumento del costo delle mense scolastiche e dei trasporti pubblici.
Cosa chiedete al governo?
Per cominciare, la riduzione
immediata dell’Iva sui prodotti per l’infanzia dall’attuale 21% al 4%. In
alcuni Paesi europei è già così, mentre in Italia si continuano a considerare i
figli come beni di lusso. Poi c’è la battaglia sull’articolo 31 della
Costituzione.
L’art. 31 prevede la tutela della
famiglia, con «particolare riguardo alle famiglie numerose». In pratica?
Lo dice l’Istat: alla nascita del
terzo figlio aumenta esponenzialmente il rischio di povertà. Dunque, noi
famiglie numerose siamo a tutte gli effetti una categoria vulnerabile. E come
tale chiediamo che nelle leggi di salvaguardia del lavoro tra le categorie
protette sia inserito anche chi ha più di tre figli. E poi vogliamo che alle
mamme-lavoratrici siano riconosciuti tre anni di contributi figurativi ai fini
pensionistici per ogni figlio messo al mondo.
Tutte richieste legittime, ma con
che soldi si finanziano?
Facile. Secondo l’istituto di
ricerca Sipri, il bilancio della Difesa nel 2010 in Italia è stato pari a 27
miliardi. Basta comprare un cacciabombardiere in meno e il governo può avere
soldi per la famiglia. Poi c’è il 10% degli italiani che detiene il 48% della
ricchezza del Paese: questi 6 milioni di persone possono e devono pagare di
più. E quello che sta cercando di fare Obama negli Usa. Perché in Italia no?
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