giovedì 10 maggio 2012


FECONDAZIONE ASSISTITA & CO. - Trattamenti per l’infertilità e aumentato rischio di difetti alla nascita, 09/05/2012 - http://www3.lastampa.it

I trattamenti per l'infertilità possono esporre il bambino al rischio di difetti alla nascita
FORSE TI INTERESSA ANCHE
+ La meditazione può aumentare il successo dei trattamenti per l’infertilità
+ Gravidanza indesiderata limita lo sviluppo cognitivo del bambino
+ Occhio alla “fertipausa” che riduce le possibilità di concepire
+ Fumare prima del concepimento può essere causa di leucemia nel bambino
+ DHEA, il supplemento contro la sterilità
Alcuni tipi di tecniche di fecondazione assistita aumentano il rischio che il bambino abbia dei difetti alla nascita, rischio che tuttavia si ridimensiona considerando altri fattori di rischio e l’infertilità stessa
Il primo dato che è apparso chiaro ai ricercatori del Center for Human Reproduction at North Shore University Hospital di Manhasset (Usa), che hanno condotto una ricerca sui rischi della riproduzione assistita, è stato che con queste tecniche per l’infertilità il rischio per il nascituro di avere difetti alla nascita era in media dell’8,3 percento, contro il 5,8 percento delle nascite avute da concepimento naturale.

Visti i dati, l’ipotesi più plausibile era che la fecondazione assistita esponesse maggiormente al rischio di difetti alla nascita. Tuttavia, lo studio in questione ha mostrato alcuni risvolti interessanti.
Il dottor Avner Hershlag e colleghi hanno esaminato i dati relativi a quasi 309mila nascite avvenute in Australia, di cui 6.163 erano dovute a tecniche di fecondazione assistita quali, per esempio, la FIVET (fecondazione in vitro con Embryo Transfer), l’ICSI (l’iniezione intracitoplasmatica di sperma) e l’induzione all’ovulazione.
L’analisi specifica delle informazioni ha permesso di stabilire che il rischio era del 7,2 percento nel caso della FIVET e del 9,9 percento nel caso della ICSI. Se il metodo utilizzato poi era il CLOMID (Clomifene citrato utilizzato nel trattamento degli stati di mancanza di ovulazione) il rischio triplicava.

A un maggiore approfondimento dei casi, si è tuttavia osservato che il rischio cambiava non solo a seconda della tecnica utilizzata, ma anche in base al tipo di sterilità della donna, all’età, lo stile di vita e i possibili vizi come il fumo o l’alcol.
Analizzati da questa prospettiva, i numeri riguardanti il rischio di difetti alla nascita associati alle tecniche di riproduzione assistita paiono ridimensionati.
«Così, quando si prendono in considerazione l’età e altri fattori, la fecondazione in vitro non rappresenta più un rischio maggiore – ha commentato sul New England Journal of Medicine il dottor Hershlag – Questa è un’ottima notizia per i nostri pazienti».

Ecco pertanto che la possibilità che il bambino nasca con dei difetti alla nascita, più o meno gravi, non dipende soltanto dal ricorso alle tecniche di fecondazione assistita, ma anche da possibili altri fattori di rischio come quelli succitati.
«Io non voglio spaventare la gente – si affretta a chiarire Hershlag – Lo studio presta solo forza all’idea che le coppie infertili, in generale, sono ad aumentato rischio di avere un bambino con un difetto di nascita, indipendentemente dal fatto che siano state trattate [per l’infertilità] o no».
Prima di sottoporsi dunque a un trattamento per l’infertilità valutiamo bene anche la possibile presenza di altri fattori di rischio analizzando la propria vita, magari con l’aiuto di uno specialista.

Nessun commento:

Posta un commento