Mondo - COMMERCIO DELL'ORRORE - Pechino, sequestro choc: medicine con
resti umani, 9 maggio 2012, http://www.avvenire.it
Che non fossero soltanto delle
voci, lo aveva rivelato la televisione sudcoreana già lo scorso anno: un
documentario mandato in onda da Sbs, una delle emittenti più seguite del Paese,
aveva denunciato i “traffici” tra alcune aziende farmaceutiche cinesi e un
pugno di cliniche abortiste. Una collaborazione “raccapricciante” per produrre
pillole da feti umani e resti di bambini morti.
Ora emergono le dimensioni di
quel commercio dell’orrore: dallo scorso agosto sono state sequestrate dalle
autorità doganieri di Seul, qualcosa come 17.450 compresse, in 35 diversi
tentativi di contrabbando. La notizia è stata diffusa dall’agenzia coreana
Yonhap ed è stata ripresa in Cina dal quotidiano “ufficiale” Global Times.
L’epicentro del traffico sarebbero le città di Yanji, Jilin, Qingdao e Tianjin,
nel nord-est del Paese. Le capsule sarebbero prodotte con resti di bambini
morti o di feti tagliati a pezzi e messi a essiccare, per poi essere ridotti in
polvere e mescolati con alcune erbe. Alcuni test compiuti sule capsule,
ritenute una panacea per chi soffre di impotenza sessuale, sarebbero riusciti a
far risalire al Dna e al sesso dei bambini da cui proviene la sostanza
organica. Le pillole conterrebbero batteri giudicati pericolosi.
In Cina, come ha ammesso un documento
pubblicato dal ChinaDaily gli aborti ammontano a 13 milioni ogni anno. Il
portavoce del Ministero della Salute cinese, Deng Haihua, ha dichiarato che le
autorità del Paese approfondiranno ulteriormente la questione. Haihua ha
precisato che il sistema legale cinese prevede regole ferree sui resti dei
bambini morti, i feti e le placente, tutti «classificati come resti umani» e
quindi banditi dallo smaltimento dei semplici rifiuti sanitari. Il portavoce ha
quindi annunciato che il Dipartimento collaborerà con la polizia, le agenzie
specializzate e le autorità doganali «per indagare sulle dichiarazioni dei
media coreani e informare la stampa non appena si avranno dei risultati», ha
concluso Haihua.
In Cina il problema dell’uso di
feti morti o di neonati è ricorrente. Come riporta AsiaNews, nel 2006 sono
stati scoperti in una discarica pezzi di corpi di neonati trattati con sostanze
aromatiche. Nel 2003, l’ufficio di Pubblica sicurezza del Guangdong ha cercato
di bloccare notizie secondo cui in alcuni ristoranti della provincia
meridionale si cuocevano bambini morti in zuppe per servirle a uomini d’affari
di Taiwan e Hong Kong. Secondo la polizia, la storia era stata inventata per
rovinare l’immagine della Cina. Negli anni ’90 sempre nel Guangdong è stato
scoperto un traffico di feti da bollire per fare zuppe da vendere come cure di
bellezza.
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